La complessità della realtà contemporanea, caratterizzata da forti squilibri territoriali, dove le differenze tra centri e periferie continuano a persistere, seppure con modalità diverse, impone sfide ardue cui fornire risposte innovative. Se da un lato il ruolo delle città, ritenute i motori di una crescita inclusiva, sostenibile e intelligente, è ampiamente riconosciuto dalla Commissione Europea, dall’altro gli interventi per il rafforzamento della coesione territoriale sono sempre più incentrati a favorire migliori condizioni di sviluppo per le aree più deboli e marginali. Il rapporto città-campagna, soprattutto durante l’epoca fordista, ha visto un forte sbilanciamento a sfavore della seconda, ritenuta a lungo un mero luogo di arretratezza destinato al declino. Fin dagli anni Ottanta del secolo scorso, in seguito al collasso dell’industria pesante e all’insorgere di nuove questioni ambientali e sociali, è emersa l’esigenza di programmare interventi capaci di ricucire quei legami spezzati tra aree urbane e aree rurali le quali, pur ricche di risorse, si presentano tuttora gravate da problemi di spopolamento ed esclusione sociale. Tra gli asset ritenuti strategici per il rilancio delle aree interne e rurali il turismo mantiene un ruolo di primo piano nel momento in cui riesce a mettere a valore le risorse locali, come dimostrano numerose iniziative che si stanno realizzando in alcune aree marginali della Sardegna.
Tra globale e locale: la valorizzazione delle risorse territoriali per il rilancio delle aree interne / Brundu, Brunella; Lampreu, Salvatore. - (2017), pp. 63-67. (Intervento presentato al convegno Apertura al cambiamento e rischio accettabile nel governo del territorio tenutosi a Milano nel 21-23 Novembre 2017).
Tra globale e locale: la valorizzazione delle risorse territoriali per il rilancio delle aree interne
Brunella Brundu
;Salvatore Lampreu
2017-01-01
Abstract
La complessità della realtà contemporanea, caratterizzata da forti squilibri territoriali, dove le differenze tra centri e periferie continuano a persistere, seppure con modalità diverse, impone sfide ardue cui fornire risposte innovative. Se da un lato il ruolo delle città, ritenute i motori di una crescita inclusiva, sostenibile e intelligente, è ampiamente riconosciuto dalla Commissione Europea, dall’altro gli interventi per il rafforzamento della coesione territoriale sono sempre più incentrati a favorire migliori condizioni di sviluppo per le aree più deboli e marginali. Il rapporto città-campagna, soprattutto durante l’epoca fordista, ha visto un forte sbilanciamento a sfavore della seconda, ritenuta a lungo un mero luogo di arretratezza destinato al declino. Fin dagli anni Ottanta del secolo scorso, in seguito al collasso dell’industria pesante e all’insorgere di nuove questioni ambientali e sociali, è emersa l’esigenza di programmare interventi capaci di ricucire quei legami spezzati tra aree urbane e aree rurali le quali, pur ricche di risorse, si presentano tuttora gravate da problemi di spopolamento ed esclusione sociale. Tra gli asset ritenuti strategici per il rilancio delle aree interne e rurali il turismo mantiene un ruolo di primo piano nel momento in cui riesce a mettere a valore le risorse locali, come dimostrano numerose iniziative che si stanno realizzando in alcune aree marginali della Sardegna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.