La ricostruzione dei processi operativi seguiti in Sardegna dall'inizio dell'800, per la costruzione di una cartografia dell'isola e ad opera del Generale della Marmora e del Maggiore De Candia, comporta una interessante riscoperta di un paesaggio storico, geografico e culturale. La necessità, più volte espressa e poi materializzata, di progettare ed eseguire una rete geodetica di triangolazione per l'orientamento e l'inquadramento di ogni successiva operazione di rilevamento territoriale, fornisce ancora oggi la possibilità di una rivisitazione di luoghi, monumenti e panorami poco esplorati. Le tecnologie del rilievo topografico, usate all'inizio dell'800, erano eseguite con la "monumentalizzazione" dei vertici in posizioni elevate sul territorio o su manufatti storici stabili e dotati di buona intervisibilità a distanza. Quasi tutti i manufatti architettonici, per merito della loro posizione altimetricamente elevata, sono stati storicamente interessati da installazioni militari sia di osservazione che di difesa. La dismissione della maggior parte di questi, da un uso o da una gestione "militare", comporta concreti rischi di conservazione e salvaguardia. In particolare i punti coincidenti con gli insediamenti protostorici offrono spunti di riflessione in merito ai rapporti intervisivi tra le diverse torri nuragiche e il bacino territoriale di pertinenza, e sottolinea come certi luoghi non hanno tempo nel essere considrati privilegiati nella loro posizione nel paesaggio.
I vertici della rete geodetica a cavallo del '900: un patrimonio di monumenti topografici come rete per nuovi itinerari nel paesaggio storico / Minchilli, Maurizio; Tedeschi, Loredana Francesca; Depalmas, Anna. - (2017).
I vertici della rete geodetica a cavallo del '900: un patrimonio di monumenti topografici come rete per nuovi itinerari nel paesaggio storico.
MINCHILLI, Maurizio
;TEDESCHI, Loredana Francesca;DEPALMAS, Anna
2017-01-01
Abstract
La ricostruzione dei processi operativi seguiti in Sardegna dall'inizio dell'800, per la costruzione di una cartografia dell'isola e ad opera del Generale della Marmora e del Maggiore De Candia, comporta una interessante riscoperta di un paesaggio storico, geografico e culturale. La necessità, più volte espressa e poi materializzata, di progettare ed eseguire una rete geodetica di triangolazione per l'orientamento e l'inquadramento di ogni successiva operazione di rilevamento territoriale, fornisce ancora oggi la possibilità di una rivisitazione di luoghi, monumenti e panorami poco esplorati. Le tecnologie del rilievo topografico, usate all'inizio dell'800, erano eseguite con la "monumentalizzazione" dei vertici in posizioni elevate sul territorio o su manufatti storici stabili e dotati di buona intervisibilità a distanza. Quasi tutti i manufatti architettonici, per merito della loro posizione altimetricamente elevata, sono stati storicamente interessati da installazioni militari sia di osservazione che di difesa. La dismissione della maggior parte di questi, da un uso o da una gestione "militare", comporta concreti rischi di conservazione e salvaguardia. In particolare i punti coincidenti con gli insediamenti protostorici offrono spunti di riflessione in merito ai rapporti intervisivi tra le diverse torri nuragiche e il bacino territoriale di pertinenza, e sottolinea come certi luoghi non hanno tempo nel essere considrati privilegiati nella loro posizione nel paesaggio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.