Il lavoro, nell’ambito di una indagine avviata tra romanisti e altri cultori del diritto positivo sul tema del rapporto tra “Città e diritto”, si sofferma sul mandato, inteso come contratto chiave della cooperazione anche politica. Il diritto romano è portatore, in materia di formazione ed espressione della volontà, di una ‘tecnologia’ raffinata, fondata sulla cooperazione fra le persone, la quale ‘tecnologia’ si presenta oggi particolarmente utile per consentire la partecipazione reale dei cittadini alla gestione della cosa pubblica, soprattutto in un contesto qual è quello odierno in cui, invece, questa stessa partecipazione è sempre più formale e mortificata. Una ‘tecnologia’ antica ‘altra’, dunque, da quella medievale e moderna, non fondata, come quest’ultima, sul modello della rappresentanza, la quale, postulando la idea della sostituzione della volontà dei rappresentati con quella dei rappresentanti, è per definizione inadeguata a consentire una reale partecipazione dei cittadini.
Concretezza giuridica del mandato. Il problema della formazione e articolazione della volontà / Onida, Pietro Paolo. - (2017), pp. 139-206.
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Titolo: | Concretezza giuridica del mandato. Il problema della formazione e articolazione della volontà | |
Autori: | ||
Data di pubblicazione: | 2017 | |
Serie: | ||
Citazione: | Concretezza giuridica del mandato. Il problema della formazione e articolazione della volontà / Onida, Pietro Paolo. - (2017), pp. 139-206. | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11388/180700 | |
ISBN: | 978-88-243-2483-0 | |
Appare nelle tipologie: | 2.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) |