Nel rapporto tra paganesimo e cristianesimo, sia per quanto riguarda la continuità dei riti che la loro rifunzionalizzazione e i nuovi significati che i cristiani attribuiscono a ritualità diffuse tra i pagani, particolare interesse riveste la consuetudine dei banchetti funerari che si svolgevano dopo il funerale o in particolari ricorrenze: tale consuetudine risulta assai diffusa, soprattutto in alcune aree, in ambito cristiano tra l’età tardoantica e i primi secoli dell’Alto Medioevo, con elementi di continuità che si riscontrano in alcune tradizioni che cronologicamente vanno oltre tale periodo. Nel contributo vengono analizzate le fonti scritte che attestano la diffusione del fenomeno, evidentemente apprezzato ma spesso disapprovato dagli scrittori cristiani e dalle autorità ecclesiastiche, che ne condannavano l'origine pagana e gli eccessi cui frequentemente si giungeva, il significato del rito per i pagani e la diversa funzione attribuitagli dai cristiani, gli aspetti culturali e sociali che stavano alla base dei riti funerari che prevedevano banchetti, libagioni e offerte alimentari, le testimonianze iconografiche e soprattutto i dati archeologici, numerosi per quanto riguarda sia i dispositivi destinati allo svolgimento dei banchetti e gli oggetti ad essi connessi, sia i resti dei pasti funebri abbandonati presso le sepolture, secondo un uso compreso nello stesso rito.
« Pultes et panem et merum » (Aug. conf. VI, 2, 1). Cibi e banchetti funerari tra tarda antichità e alto medioevo / Spanu, Pier Giorgio Ignazio. - 2:(2016), pp. 848-906.
« Pultes et panem et merum » (Aug. conf. VI, 2, 1). Cibi e banchetti funerari tra tarda antichità e alto medioevo
SPANU, Pier Giorgio Ignazio
2016-01-01
Abstract
Nel rapporto tra paganesimo e cristianesimo, sia per quanto riguarda la continuità dei riti che la loro rifunzionalizzazione e i nuovi significati che i cristiani attribuiscono a ritualità diffuse tra i pagani, particolare interesse riveste la consuetudine dei banchetti funerari che si svolgevano dopo il funerale o in particolari ricorrenze: tale consuetudine risulta assai diffusa, soprattutto in alcune aree, in ambito cristiano tra l’età tardoantica e i primi secoli dell’Alto Medioevo, con elementi di continuità che si riscontrano in alcune tradizioni che cronologicamente vanno oltre tale periodo. Nel contributo vengono analizzate le fonti scritte che attestano la diffusione del fenomeno, evidentemente apprezzato ma spesso disapprovato dagli scrittori cristiani e dalle autorità ecclesiastiche, che ne condannavano l'origine pagana e gli eccessi cui frequentemente si giungeva, il significato del rito per i pagani e la diversa funzione attribuitagli dai cristiani, gli aspetti culturali e sociali che stavano alla base dei riti funerari che prevedevano banchetti, libagioni e offerte alimentari, le testimonianze iconografiche e soprattutto i dati archeologici, numerosi per quanto riguarda sia i dispositivi destinati allo svolgimento dei banchetti e gli oggetti ad essi connessi, sia i resti dei pasti funebri abbandonati presso le sepolture, secondo un uso compreso nello stesso rito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.