Introduzione. Il feto in gravidanza dipende dagli ormoni tiroidei materni per un suo completo sviluppo. Obiettivi. Il nostro studio si è proposto di analizzare una casistica di bambini nati tra il gennaio 2012 e il gennaio 2014 da madri affette da patologia tiroidea, in trattamento e non, presso una Unità Materno-Infantile Ospedaliera Universitaria, al fine di identificare eventuali complicanze ostetriche e perinatali. Metodi. Sono state esaminate 110 madri (età media 35,2 ± 5 anni) e 114 neonati, di cui 106 (93%) da gravidanza singola e 8 (7%) da gravidanza gemellare. I parametri considerati per le madri hanno incluso il tipo di patologia tiroidea e la rispettiva terapia, mentre per i neonati sono stati considerati l’età gestazionale, la modalità del parto, l’indice di apgar, i parametri auxologici e eventuali disturbi neonatali. Risultati. A) madri: la tiroidite autoimmune è risultata essere la patologia tiroidea più frequente, riscontrata in 84 (76%) donne, seguita in ordine di frequenza da gozzo multi nodulare in 11 (10%), pregressa tiroidectomia in 8 (7%), noduli tiroidei in eutiroidismo in 4 (3,6%) e infine morbo di Basedow in 3 (2,7%). Di queste 69 (62,7%) assumevano terapia ormonale per ipotiroidismo e 13 (11,8%) erano in terapia per l’ipertiroidismo mentre 28 (25,4%) erano eutiroidee senza trattamento. B) neonati: nonostante nessuno abbia presentato manifestazioni cliniche riferibili a condizioni di iper- o ipotiroidismo, i ricoveri in terapia intensiva neonatale hanno interessato il 15% dei nati da gravidanza singola e il 100% dei nati da gravidanza gemellare. Il dato risultato significativo è stato l’aumento di nati pretermine nella nostra casistica (9,2% nel 2012 e 12% nel 2013) rispetto alla stima nazionale del 7.1% (p < 0.05), e alla stima regionale per la Sardegna del 7,7% (p < 0.05). Ugualmente si è riscontrato l’aumento significativo di parti cesarei nella nostra casistica rispetto ai dati regionali (60% verso 40%, p < 0.05). Conclusioni. Lo stato di eutiroidismo ottenuto con o senza terapia nelle madri con patologia tiroidea è stato efficace nel prevenire il manifestarsi di severe complicanze ostetriche e perinatali. Tuttavia, è verosimile che fluttuazioni transitorie nella funzionalità tiroidea durante il corso della gravidanza, non controllabili dalla terapia, possano avere ripercussioni sull’apparato genitale femminile ed essere responsabili dell’aumentato ricorso al parto cesareo e delle nascite pretermine.
AUMENTATO RISCHIO DI PREMATURITÀ NEI NATI DA MADRI EUTIROIDEE CON TIROIDITE AUTOIMMUNE / Pisuttu, Giulia; Clemente, Maria Grazia; Virdis, Giuseppe; Sanna, Maria Grazia; Dessole, Salvatore; Olzai, Mauro Giorgio. - (2015). (Intervento presentato al convegno 1° CONGRESSO REGIONALE DI AREA PEDIATRICA tenutosi a Cagliari nel 1-3 ottobre 2015).
AUMENTATO RISCHIO DI PREMATURITÀ NEI NATI DA MADRI EUTIROIDEE CON TIROIDITE AUTOIMMUNE
CLEMENTE, Maria Grazia;VIRDIS, Giuseppe;DESSOLE, Salvatore;
2015-01-01
Abstract
Introduzione. Il feto in gravidanza dipende dagli ormoni tiroidei materni per un suo completo sviluppo. Obiettivi. Il nostro studio si è proposto di analizzare una casistica di bambini nati tra il gennaio 2012 e il gennaio 2014 da madri affette da patologia tiroidea, in trattamento e non, presso una Unità Materno-Infantile Ospedaliera Universitaria, al fine di identificare eventuali complicanze ostetriche e perinatali. Metodi. Sono state esaminate 110 madri (età media 35,2 ± 5 anni) e 114 neonati, di cui 106 (93%) da gravidanza singola e 8 (7%) da gravidanza gemellare. I parametri considerati per le madri hanno incluso il tipo di patologia tiroidea e la rispettiva terapia, mentre per i neonati sono stati considerati l’età gestazionale, la modalità del parto, l’indice di apgar, i parametri auxologici e eventuali disturbi neonatali. Risultati. A) madri: la tiroidite autoimmune è risultata essere la patologia tiroidea più frequente, riscontrata in 84 (76%) donne, seguita in ordine di frequenza da gozzo multi nodulare in 11 (10%), pregressa tiroidectomia in 8 (7%), noduli tiroidei in eutiroidismo in 4 (3,6%) e infine morbo di Basedow in 3 (2,7%). Di queste 69 (62,7%) assumevano terapia ormonale per ipotiroidismo e 13 (11,8%) erano in terapia per l’ipertiroidismo mentre 28 (25,4%) erano eutiroidee senza trattamento. B) neonati: nonostante nessuno abbia presentato manifestazioni cliniche riferibili a condizioni di iper- o ipotiroidismo, i ricoveri in terapia intensiva neonatale hanno interessato il 15% dei nati da gravidanza singola e il 100% dei nati da gravidanza gemellare. Il dato risultato significativo è stato l’aumento di nati pretermine nella nostra casistica (9,2% nel 2012 e 12% nel 2013) rispetto alla stima nazionale del 7.1% (p < 0.05), e alla stima regionale per la Sardegna del 7,7% (p < 0.05). Ugualmente si è riscontrato l’aumento significativo di parti cesarei nella nostra casistica rispetto ai dati regionali (60% verso 40%, p < 0.05). Conclusioni. Lo stato di eutiroidismo ottenuto con o senza terapia nelle madri con patologia tiroidea è stato efficace nel prevenire il manifestarsi di severe complicanze ostetriche e perinatali. Tuttavia, è verosimile che fluttuazioni transitorie nella funzionalità tiroidea durante il corso della gravidanza, non controllabili dalla terapia, possano avere ripercussioni sull’apparato genitale femminile ed essere responsabili dell’aumentato ricorso al parto cesareo e delle nascite pretermine.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.