Introduzione. Recenti studi sulla gestione e valutazione del dolore del bambino nei Pronto Soccorso pediatrici (PS) in Italia hanno recentemente riportato che in quasi la metà dei PS il dolore viene valutato ma non trattato, in 1/3 il dolore non viene valutato e solo in circa 1/5 dei PS il dolore viene valutato ed appropriatamente trattato. Obiettivo di questo studio è stato quello di analizzare i vantaggi e i limiti delle diverse procedure di gestione del dolore in pediatria di urgenza. Metodi. I dati utili allo studio sono stati raccolti durante un’esperienza formativa di tirocinio infermieristico presso uno dei PS pediatrici Italiani nel quale vengono attuati protocolli che includono trattamenti farmacologici e non, ad azione sinergica per il controllo del dolore nel bambino. Risultati. I trattamenti non farmacologici utilizzabili sono diversi per età e personalità del bambino, ed accettazione dei genitori, curando che l’ambiente sia confortevole, e i tempi e i modi di approccio al bambino siano adeguati. Nei bambini più piccoli (0-2 anni), i metodi prevedono sempre il contatto fisico da parte del genitore; in età compresa tra 2-4 anni una tecnica molto efficace è l’utilizzo delle bolle di sapone; dopo i 4 anni invece, trova ampio spazio l’utilizzo della visione di cartoni animati o video musicali. Tra i trattamenti farmacologici vi sono applicazioni iniziali di creme o in alternativa di cerotti medicati. Successivamente sono disponibili trattamenti farmacologici di tipo sedativo che possono essere utilizzati insieme al gas Protossido di Azoto, la cui percentuale in miscela al 10% ha effetto sedativo mentre al 15% ha azione analgesica e al 60-65% diventa anestetico. E’ utile sapere che il protossido d’azoto al 50% premiscelato con ossigeno al 50% è disponibile in commercio in apposite bombole pronte per l’uso e può essere utilizzato da personale infermieristico adeguatamente formato. Conclusioni. Il protossido per le sue caratteristiche di semplicità di somministrazione, rapidità d’azione, maneggevolezza e sicurezza si presta ad essere utilizzato in terapia combinata con altri trattamenti farmacologici per una più efficace gestione del dolore, soprattutto nei PS pediatrici. E’ auspicabile una maggiore diffusione della valutazione e della gestione del dolore nei PS pediatrici su tutto il territorio nazionale.

L’ UTILIZZO DEL PROTOSSIDO DI AZOTO NELLA GESTIONE DEL DOLORE IN ETÀ PEDIATRICA / Calvisi, Sofia; Clemente, Maria Grazia; Sabino, Clara; Antonucci, Roberto. - (2015). (Intervento presentato al convegno 1° CONGRESSO REGIONALE DI AREA PEDIATRICA tenutosi a Cagliari nel 1-3 ottobre 2015).

L’ UTILIZZO DEL PROTOSSIDO DI AZOTO NELLA GESTIONE DEL DOLORE IN ETÀ PEDIATRICA

ANTONUCCI, Roberto
2015-01-01

Abstract

Introduzione. Recenti studi sulla gestione e valutazione del dolore del bambino nei Pronto Soccorso pediatrici (PS) in Italia hanno recentemente riportato che in quasi la metà dei PS il dolore viene valutato ma non trattato, in 1/3 il dolore non viene valutato e solo in circa 1/5 dei PS il dolore viene valutato ed appropriatamente trattato. Obiettivo di questo studio è stato quello di analizzare i vantaggi e i limiti delle diverse procedure di gestione del dolore in pediatria di urgenza. Metodi. I dati utili allo studio sono stati raccolti durante un’esperienza formativa di tirocinio infermieristico presso uno dei PS pediatrici Italiani nel quale vengono attuati protocolli che includono trattamenti farmacologici e non, ad azione sinergica per il controllo del dolore nel bambino. Risultati. I trattamenti non farmacologici utilizzabili sono diversi per età e personalità del bambino, ed accettazione dei genitori, curando che l’ambiente sia confortevole, e i tempi e i modi di approccio al bambino siano adeguati. Nei bambini più piccoli (0-2 anni), i metodi prevedono sempre il contatto fisico da parte del genitore; in età compresa tra 2-4 anni una tecnica molto efficace è l’utilizzo delle bolle di sapone; dopo i 4 anni invece, trova ampio spazio l’utilizzo della visione di cartoni animati o video musicali. Tra i trattamenti farmacologici vi sono applicazioni iniziali di creme o in alternativa di cerotti medicati. Successivamente sono disponibili trattamenti farmacologici di tipo sedativo che possono essere utilizzati insieme al gas Protossido di Azoto, la cui percentuale in miscela al 10% ha effetto sedativo mentre al 15% ha azione analgesica e al 60-65% diventa anestetico. E’ utile sapere che il protossido d’azoto al 50% premiscelato con ossigeno al 50% è disponibile in commercio in apposite bombole pronte per l’uso e può essere utilizzato da personale infermieristico adeguatamente formato. Conclusioni. Il protossido per le sue caratteristiche di semplicità di somministrazione, rapidità d’azione, maneggevolezza e sicurezza si presta ad essere utilizzato in terapia combinata con altri trattamenti farmacologici per una più efficace gestione del dolore, soprattutto nei PS pediatrici. E’ auspicabile una maggiore diffusione della valutazione e della gestione del dolore nei PS pediatrici su tutto il territorio nazionale.
2015
L’ UTILIZZO DEL PROTOSSIDO DI AZOTO NELLA GESTIONE DEL DOLORE IN ETÀ PEDIATRICA / Calvisi, Sofia; Clemente, Maria Grazia; Sabino, Clara; Antonucci, Roberto. - (2015). (Intervento presentato al convegno 1° CONGRESSO REGIONALE DI AREA PEDIATRICA tenutosi a Cagliari nel 1-3 ottobre 2015).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11388/162197
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