Introduzione. La Tanzania è uno dei paesi al mondo con i più alti livelli di malnutrizione, che interessa più di 1/3 della popolazione pediatrica costituendo la principale causa di mortalità infantile, stimata intorno 6.000.000/ anno. Obiettivi. Lo studio ha valutato gli effetti a breve termine degli interventi infermieristici di assistenza e di educazione sanitaria messi in atto per la prevenzione e per il trattamento della malnutrizione infantile severa. Metodi. I dati dello studio sono stati raccolti ed elaborati durante un’esperienza formativa di tirocinio infermieristico svolta presso una struttura ospedaliera situata in un’area rurale della Tanzania. Risultati. Lo studio ha riguardato in totale 18 bambini (14 maschi e 4 femmine; età compresa tra 6 mesi e 9 anni), di cui 16 presentavano il quadro clinico di Kwashiorkor e 2 il quadro clinico di Marasma. All’ingresso in ospedale la valutazione infermieristica iniziale ha incluso l’esame obiettivo completo con valutazione dei parametri auxologici, interventi infermieristici di posizionamento di catetere venoso centrale, prelievi ematici e raccolta urine e feci. Si è avuta cura di garantire una temperatura ottimale della stanza per prevenire l’ipotermia; il protocollo terapeutico ha previsto la reidratazione, alimentazione con integratori proteici specifici, sciroppo multivitaminico, ferro, pomate orali per le afte, olio di vasellina per idratazione della cute; valutazione stato vaccinale e misure di profilassi. La sopravvivenza a 3 mesi è stata di 17/18 (94,4%) bambini. Ulteriori interventi infermieristici di tipo educativo igienico – alimentare sono stati condotti anche al di fuori della struttura ospedaliera, come nelle scuole locali e nei “Dispensary” (luoghi sempre più somiglianti a delle strutture sanitarie). Conclusioni. Dai risultati di questo studio emerge che il ruolo dell’infermiere è di fondamentale importanza, non solo nell’assistenza immediata al bambino malnutrito grave, ma anche nell’educazione igienico – alimentare del bambino e della famiglia per risultati a lungo termine. La malnutrizione grave è spesso conseguenza di scarsa conoscenza dei principi igienici ed alimentari di base ed è importante sottolineare come sia necessario che la gestione della malnutrizione venga ottenuta attraverso l’utilizzo di risorse locali, così che risulti sostenibile dalla popolazione per costi, cultura ed impatto sulla vita della comunità.

Efficacia dell’approccio multidisciplinare e ruolo dell’infermiere nella prevenzione e trattamento della malnutrizione infantile severa in Tanzania / Correddu, Angela; Clemente, Maria Grazia; Sabino, Clara; Antonucci, Roberto. - (2015). (Intervento presentato al convegno 1° CONGRESSO REGIONALE DI AREA PEDIATRICA tenutosi a Cagliari nel 1-3 ottobre 2015).

Efficacia dell’approccio multidisciplinare e ruolo dell’infermiere nella prevenzione e trattamento della malnutrizione infantile severa in Tanzania

ANTONUCCI, Roberto
2015-01-01

Abstract

Introduzione. La Tanzania è uno dei paesi al mondo con i più alti livelli di malnutrizione, che interessa più di 1/3 della popolazione pediatrica costituendo la principale causa di mortalità infantile, stimata intorno 6.000.000/ anno. Obiettivi. Lo studio ha valutato gli effetti a breve termine degli interventi infermieristici di assistenza e di educazione sanitaria messi in atto per la prevenzione e per il trattamento della malnutrizione infantile severa. Metodi. I dati dello studio sono stati raccolti ed elaborati durante un’esperienza formativa di tirocinio infermieristico svolta presso una struttura ospedaliera situata in un’area rurale della Tanzania. Risultati. Lo studio ha riguardato in totale 18 bambini (14 maschi e 4 femmine; età compresa tra 6 mesi e 9 anni), di cui 16 presentavano il quadro clinico di Kwashiorkor e 2 il quadro clinico di Marasma. All’ingresso in ospedale la valutazione infermieristica iniziale ha incluso l’esame obiettivo completo con valutazione dei parametri auxologici, interventi infermieristici di posizionamento di catetere venoso centrale, prelievi ematici e raccolta urine e feci. Si è avuta cura di garantire una temperatura ottimale della stanza per prevenire l’ipotermia; il protocollo terapeutico ha previsto la reidratazione, alimentazione con integratori proteici specifici, sciroppo multivitaminico, ferro, pomate orali per le afte, olio di vasellina per idratazione della cute; valutazione stato vaccinale e misure di profilassi. La sopravvivenza a 3 mesi è stata di 17/18 (94,4%) bambini. Ulteriori interventi infermieristici di tipo educativo igienico – alimentare sono stati condotti anche al di fuori della struttura ospedaliera, come nelle scuole locali e nei “Dispensary” (luoghi sempre più somiglianti a delle strutture sanitarie). Conclusioni. Dai risultati di questo studio emerge che il ruolo dell’infermiere è di fondamentale importanza, non solo nell’assistenza immediata al bambino malnutrito grave, ma anche nell’educazione igienico – alimentare del bambino e della famiglia per risultati a lungo termine. La malnutrizione grave è spesso conseguenza di scarsa conoscenza dei principi igienici ed alimentari di base ed è importante sottolineare come sia necessario che la gestione della malnutrizione venga ottenuta attraverso l’utilizzo di risorse locali, così che risulti sostenibile dalla popolazione per costi, cultura ed impatto sulla vita della comunità.
2015
Efficacia dell’approccio multidisciplinare e ruolo dell’infermiere nella prevenzione e trattamento della malnutrizione infantile severa in Tanzania / Correddu, Angela; Clemente, Maria Grazia; Sabino, Clara; Antonucci, Roberto. - (2015). (Intervento presentato al convegno 1° CONGRESSO REGIONALE DI AREA PEDIATRICA tenutosi a Cagliari nel 1-3 ottobre 2015).
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