Introduzione. Recenti ricerche scientifiche stanno evidenziando i numerosi benefici clinici della pet therapy tra le quali emergono importanti modificazioni fisiologiche con effetto antistress per la produzione di ormoni ed endorfine con effetti anche sul sistema immunitario. Sono state inoltre documentate diminuzione della pressione arteriosa e della frequenza cardio-respiratoria, miglioramento dell’ipercolesterolemia e del tono muscolare. In Italia sono pochi gli ospedali che attuano già questa terapia. Obiettivi. Questo studio ha voluto analizzare le conoscenze e le opinioni del personale infermieristico per un eventuale proposta in merito. Metodi. E’ stato elaborato un questionario di 15 domande su esempio di quello validato e proposto dall’Ospedale Gaslini. Risultati. Gli infermieri che hanno aderito all’indagine sono stati in totale 27, tutti del personale dei reparti della Clinica Pediatrica e Neuropsichiatria Infantile. Nella nostra casistica la maggior parte degli infermieri è risultato avere delle conoscenze abbastanza approfondite in materia, per la maggioranza acquisite tramite mezzi di comunicazione. Quasi la totalità degli intervistati è d’accordo all’idea di far incontrare bambini e animali all’interno di una struttura sanitaria e credono che possa migliorare moltissimo la percezione che ha il bambino dell’ospedale, come fattore distraente durante procedure dolorose. Inoltre la presenza degli animali potrebbe favorire lo svolgimento dell’attività professionale infermieristica e nessuno crede che la presenza di questi animali possa essere motivo di rallentamento o di ostacolo all’esecuzione delle attività quotidiane. Tuttavia la maggioranza eviterebbe la pet therapy in pazienti affetti da immunodeficienze, per la convinzione che l’animale possa veicolare microorganismi potenzialmente pericolosi nel bambino immunocompromesso. La disponibilità degli operatori a seguire una formazione in materia è risultata più che positiva, scegliendo come metodo preferenziale quello di assistere di persona ad un intervento da parte degli educatori con gli animali. Conclusioni. In conclusione, possiamo affermare che un campione del personale infermieristico si è espresso a favore dei cosiddetti animali “educati” come compagnia sia in ospedale, sia nel reparto in cui prestano assistenza. Ulteriori indagini saranno necessarie per verificare se le altre figure professionali, nonché i piccoli pazienti e i loro genitori, mostrino un analogo gradimento su questa attività.

GLI ANIMALI COLLABORATORI DELL’ATTIVITÀ INFERMIERISTICA IN OSPEDALE: SONDAGGIO DI OPINIONE IN UN REPARTO PEDIATRICO DEL NORD SARDEGNA / Murino, Ilaria; Clemente, Maria Grazia; Sotgiu, Stefano; Sabino, Clara; Antonucci, Roberto. - (2016). (Intervento presentato al convegno 2° CONGRESSO REGIONALE DI AREA PEDIATRICA tenutosi a Alghero (SS) nel 19 maggio 2016 - 21 maggio 2016).

GLI ANIMALI COLLABORATORI DELL’ATTIVITÀ INFERMIERISTICA IN OSPEDALE: SONDAGGIO DI OPINIONE IN UN REPARTO PEDIATRICO DEL NORD SARDEGNA

SOTGIU, Stefano;ANTONUCCI, Roberto
2016-01-01

Abstract

Introduzione. Recenti ricerche scientifiche stanno evidenziando i numerosi benefici clinici della pet therapy tra le quali emergono importanti modificazioni fisiologiche con effetto antistress per la produzione di ormoni ed endorfine con effetti anche sul sistema immunitario. Sono state inoltre documentate diminuzione della pressione arteriosa e della frequenza cardio-respiratoria, miglioramento dell’ipercolesterolemia e del tono muscolare. In Italia sono pochi gli ospedali che attuano già questa terapia. Obiettivi. Questo studio ha voluto analizzare le conoscenze e le opinioni del personale infermieristico per un eventuale proposta in merito. Metodi. E’ stato elaborato un questionario di 15 domande su esempio di quello validato e proposto dall’Ospedale Gaslini. Risultati. Gli infermieri che hanno aderito all’indagine sono stati in totale 27, tutti del personale dei reparti della Clinica Pediatrica e Neuropsichiatria Infantile. Nella nostra casistica la maggior parte degli infermieri è risultato avere delle conoscenze abbastanza approfondite in materia, per la maggioranza acquisite tramite mezzi di comunicazione. Quasi la totalità degli intervistati è d’accordo all’idea di far incontrare bambini e animali all’interno di una struttura sanitaria e credono che possa migliorare moltissimo la percezione che ha il bambino dell’ospedale, come fattore distraente durante procedure dolorose. Inoltre la presenza degli animali potrebbe favorire lo svolgimento dell’attività professionale infermieristica e nessuno crede che la presenza di questi animali possa essere motivo di rallentamento o di ostacolo all’esecuzione delle attività quotidiane. Tuttavia la maggioranza eviterebbe la pet therapy in pazienti affetti da immunodeficienze, per la convinzione che l’animale possa veicolare microorganismi potenzialmente pericolosi nel bambino immunocompromesso. La disponibilità degli operatori a seguire una formazione in materia è risultata più che positiva, scegliendo come metodo preferenziale quello di assistere di persona ad un intervento da parte degli educatori con gli animali. Conclusioni. In conclusione, possiamo affermare che un campione del personale infermieristico si è espresso a favore dei cosiddetti animali “educati” come compagnia sia in ospedale, sia nel reparto in cui prestano assistenza. Ulteriori indagini saranno necessarie per verificare se le altre figure professionali, nonché i piccoli pazienti e i loro genitori, mostrino un analogo gradimento su questa attività.
2016
GLI ANIMALI COLLABORATORI DELL’ATTIVITÀ INFERMIERISTICA IN OSPEDALE: SONDAGGIO DI OPINIONE IN UN REPARTO PEDIATRICO DEL NORD SARDEGNA / Murino, Ilaria; Clemente, Maria Grazia; Sotgiu, Stefano; Sabino, Clara; Antonucci, Roberto. - (2016). (Intervento presentato al convegno 2° CONGRESSO REGIONALE DI AREA PEDIATRICA tenutosi a Alghero (SS) nel 19 maggio 2016 - 21 maggio 2016).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11388/162190
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