INTRODUZIONE L'atresia esofagea, con o senza fistola tracheo-esofagea è una delle anomalie congenite neonatali che rende il neonato incapace di nutrirsi. L’assistenza immediata avviene nei centri di cura di terzo livello (TIN) con risultati eccellenti. Il trattamento è l’intervento chirurgico con il quale viene ripristinata la continuità anatomica. OBIETTIVI Lo studio riguarda l'incidenza della patologia sul nostro territorio nel periodo di tempo dal 1 gennaio 2010 al 31 Dicembre 2015. Sono stati presi in considerazione i seguenti parametri alla nascita: età gestazionale, tipo di parto, situazione respiratoria, peso, la modalità di ripresa dell'alimentazione dopo l'intervento, l'età dei genitori, e le giornate di degenza. Sono stati infine acquisite informazioni riguardo alla distribuzione sul territorio in Sardegna. METODI I dati relativi allo studio sono stati acquisiti attraverso la consultazione dei registri dei ricoveri e delle cartelle cliniche medico/infermieristiche. Una volta raccolti i dati, per l'elaborazione sono stati trascritti in tabella, analizzati e rappresentati graficamente con dei diagrammi. RISULTATI Dall’analisi dei dati è emerso che dal 2010 al 2015 sono stati ricoverati in totale 9 bambini con atresia esofagea (1 nel 2011, 2 nel 2013, 3 nel 2014 e 3 nel 2015), con tendenza a progressivo aumento fino a 3 casi/anno. L’età delle madri oscillava tra i 34 e i 45 anni. Per quanto riguarda il tipo di parto e l'età gestazionale è emerso che, 4/9 (44%) sono nati da taglio cesareo d’urgenza, 2/9 (22%) da taglio cesareo programmato, 2/9 (22%) da parto spontaneo e 1/9 (11%) da parto spontaneo indotto. Inoltre, 6/9 (67%) sono nati a termine, 2/9 (22%) pretermine e 1/9 (11%) era grande pretermine (31 settimane). La situazione respiratoria al momento della nascita è risultata la seguente: 7/9 (78%) neonati erano in respiro spontaneo, 1/9 (11%) in respiro spontaneo ma con ossigeno in culla e 1/9 (11%) ha avuto bisogno di ventilazione con naso cannule conin modalità IMV. Cinque neonati (55%) alla nascita erano normopeso, 3 (33%) di basso peso (1500g e 2499g), e 1/9 (11%) con peso tra i 1000g e i 1499g. Per quanto riguarda le modalità di alimentazione dopo l'intervento, 8 (89%) neonati potevano alimentarsi (7 al biberon, 1 al biberon + seno), mentre 1 (11%) alternando gavage e biberon. Le giornate di degenza sono state da un minimo di 13 ad un massimo di 142. CONCLUSIONI Dalle ricerche svolte si evince che, nei sei anni presi in considerazione, i casi risultano localizzati in modo omogeneo sul territorio. L’assistenza delle TIN permette ai neonati con atresia esofagea di avere un’aspettativa di vita pari a tutti gli altri bambini. È bene quindi che tutti gli attori coinvolti continuino a svolgere il loro lavoro ponendo al centro il neonato, il quale richiede il massimo livello di specializzazione e richiede soprattutto professionisti capaci di far fronte ai frequenti e repentini cambiamenti del suo stato di salute.

IL NEONATO CON ATRESIA ESOFAGEA: L'ESPERIENZA IN UNA TERAPIA INTENSIVA NEONATALE IN SARDEGNA / Podda, Alessia; Clemente, Maria Grazia; Dessanti, Antonio; Ubertazzi, Michele; Olzai, Giorgio; Zicchi, Maria. - (2016). (Intervento presentato al convegno 2° CONGRESSO REGIONALE DI AREA PEDIATRICA tenutosi a Alghero (SS) nel 19 maggio 2016 - 21 maggio 2016).

IL NEONATO CON ATRESIA ESOFAGEA: L'ESPERIENZA IN UNA TERAPIA INTENSIVA NEONATALE IN SARDEGNA

PODDA, ALESSIA;CLEMENTE, Maria Grazia;DESSANTI, Antonio;UBERTAZZI, Michele;ZICCHI, Maria
2016-01-01

Abstract

INTRODUZIONE L'atresia esofagea, con o senza fistola tracheo-esofagea è una delle anomalie congenite neonatali che rende il neonato incapace di nutrirsi. L’assistenza immediata avviene nei centri di cura di terzo livello (TIN) con risultati eccellenti. Il trattamento è l’intervento chirurgico con il quale viene ripristinata la continuità anatomica. OBIETTIVI Lo studio riguarda l'incidenza della patologia sul nostro territorio nel periodo di tempo dal 1 gennaio 2010 al 31 Dicembre 2015. Sono stati presi in considerazione i seguenti parametri alla nascita: età gestazionale, tipo di parto, situazione respiratoria, peso, la modalità di ripresa dell'alimentazione dopo l'intervento, l'età dei genitori, e le giornate di degenza. Sono stati infine acquisite informazioni riguardo alla distribuzione sul territorio in Sardegna. METODI I dati relativi allo studio sono stati acquisiti attraverso la consultazione dei registri dei ricoveri e delle cartelle cliniche medico/infermieristiche. Una volta raccolti i dati, per l'elaborazione sono stati trascritti in tabella, analizzati e rappresentati graficamente con dei diagrammi. RISULTATI Dall’analisi dei dati è emerso che dal 2010 al 2015 sono stati ricoverati in totale 9 bambini con atresia esofagea (1 nel 2011, 2 nel 2013, 3 nel 2014 e 3 nel 2015), con tendenza a progressivo aumento fino a 3 casi/anno. L’età delle madri oscillava tra i 34 e i 45 anni. Per quanto riguarda il tipo di parto e l'età gestazionale è emerso che, 4/9 (44%) sono nati da taglio cesareo d’urgenza, 2/9 (22%) da taglio cesareo programmato, 2/9 (22%) da parto spontaneo e 1/9 (11%) da parto spontaneo indotto. Inoltre, 6/9 (67%) sono nati a termine, 2/9 (22%) pretermine e 1/9 (11%) era grande pretermine (31 settimane). La situazione respiratoria al momento della nascita è risultata la seguente: 7/9 (78%) neonati erano in respiro spontaneo, 1/9 (11%) in respiro spontaneo ma con ossigeno in culla e 1/9 (11%) ha avuto bisogno di ventilazione con naso cannule conin modalità IMV. Cinque neonati (55%) alla nascita erano normopeso, 3 (33%) di basso peso (1500g e 2499g), e 1/9 (11%) con peso tra i 1000g e i 1499g. Per quanto riguarda le modalità di alimentazione dopo l'intervento, 8 (89%) neonati potevano alimentarsi (7 al biberon, 1 al biberon + seno), mentre 1 (11%) alternando gavage e biberon. Le giornate di degenza sono state da un minimo di 13 ad un massimo di 142. CONCLUSIONI Dalle ricerche svolte si evince che, nei sei anni presi in considerazione, i casi risultano localizzati in modo omogeneo sul territorio. L’assistenza delle TIN permette ai neonati con atresia esofagea di avere un’aspettativa di vita pari a tutti gli altri bambini. È bene quindi che tutti gli attori coinvolti continuino a svolgere il loro lavoro ponendo al centro il neonato, il quale richiede il massimo livello di specializzazione e richiede soprattutto professionisti capaci di far fronte ai frequenti e repentini cambiamenti del suo stato di salute.
2016
IL NEONATO CON ATRESIA ESOFAGEA: L'ESPERIENZA IN UNA TERAPIA INTENSIVA NEONATALE IN SARDEGNA / Podda, Alessia; Clemente, Maria Grazia; Dessanti, Antonio; Ubertazzi, Michele; Olzai, Giorgio; Zicchi, Maria. - (2016). (Intervento presentato al convegno 2° CONGRESSO REGIONALE DI AREA PEDIATRICA tenutosi a Alghero (SS) nel 19 maggio 2016 - 21 maggio 2016).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11388/162189
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