INTRODUZIONE. L’epatite autoimmune (AH) è una rara malattia infiammatoria cronica e progressiva a carico del parenchima epatico la quale, se non trattata, conduce a cirrosi, insufficienza epatica e morte. L’AH è sporadica e sono rari i casi multipli all’interno della stessa famiglia. Si caratterizza per la presenza di ipertransaminasemia, ipergammaglobulinemia, autoanticorpi circolanti, quadro istologico di epatite di interfaccia, risposta agli immunosoppressori. L’eziologia è sconosciuta, la patogenesi è ritenuta multifattoriale. Esiste un’associazione tra epatite autoimmune e gli alleli HLA-DR3 e HLA-DR4. In base al pattern anticorpale rivelato con l’immunofluorescenza, l’epatite autoimmune viene suddivisa in tipo 1 (presenza di anticorpi antinucleo e/o gli antimuscolo liscio) e tipo 2 (presenza di LKM1 e/o anti-LC1). La terapia prevede uno schema di monoterapia con prednisone e uno schema di terapia combinata con prednisone e azatioprina, in associazione con acido ursodesossicolico se è presente colestasi. DESCRIZIONE DEI DUE CASI . Il primo caso è quello di un bambino nel quale si è avuto il primo riscontro di titoli elevati di autoanticorpi LKM ed LC1 nel siero all’età di 5 anni. La diagnosi è stata confermata dal quadro istologico di infiammazione periportale di grado moderato e fibrosi in stadio avanzato, alla biopsia epatica. E’ risultato HLA DR3-DR4. Confermata la diagnosi, è stata iniziata la terapia con schema combinato (prednisone+azatioprina). È interessante notare che i valori di transaminasemia sono rientrati entro i limiti della norma prima di iniziare la terapia. Durante la terapia, si è ottenuta la progressiva riduzione del titolo autoanticorpale fino a negativizzazione. Il secondo caso descritto è quello della cuginetta del precedente paz., nella quale il primo riscontro di autoanticorpi LC1 ad alto titolo è avvenuto all’età di 7 anni, contemporaneamente al cugino. Anche in questo caso, la biopsia epatica ha confermato la diagnosi di AH, mostrando infiammazione portale di grado lieve e fibrosi in stadio iniziale. E’ risultata HLA DR3-DR5. E’ stata trattata con monoterapia (prednisone). Anche in questo caso, i livelli di transaminasi sono rientrati entro i limiti della norma prima di iniziare la terapia, e si è ottenuta una progressiva riduzione, fino a negativizzazione, del titolo autoanticorpale. CONCLUSIONI. Lo stesso tipo di AH, LC1 positiva, è descritta per la prima volta in 2 cugini primi. Si può ipotizzare un effetto di dosaggio genico nel determinare l’anticipazione di esordio e la severità clinica nel bambino rispetto alla cuginetta in quanto doppio eterozigote per i 2 geni di predisposizione HLA. La parallela fluttuazione dei valori di transaminasi suggerirebbe un andamento stagionale, con normalizzazione in entrambi i casi in primavera, prima dell’inizio della terapia, confermando l’ipotesi di una patogenesi multifattoriale derivante dall’interazione di geni di predisposizione con fattori epigenetici e ambientali.

L’EPATITE AUTOIMMUNE IN UNA FAMIGLIA SARDA: DUE CASI PEDIATRICI IN CUGINI PRIMI / Cambiganu, Andrea; Vacca, Nadia; Antonucci, Roberto; Clemente, Maria Grazia. - (2016). (Intervento presentato al convegno 2° CONGRESSO REGIONALE DI AREA PEDIATRICA tenutosi a Alghero (SS) nel 19 maggio 2016 - 21 maggio 2016).

L’EPATITE AUTOIMMUNE IN UNA FAMIGLIA SARDA: DUE CASI PEDIATRICI IN CUGINI PRIMI

ANTONUCCI, Roberto;CLEMENTE, Maria Grazia
2016-01-01

Abstract

INTRODUZIONE. L’epatite autoimmune (AH) è una rara malattia infiammatoria cronica e progressiva a carico del parenchima epatico la quale, se non trattata, conduce a cirrosi, insufficienza epatica e morte. L’AH è sporadica e sono rari i casi multipli all’interno della stessa famiglia. Si caratterizza per la presenza di ipertransaminasemia, ipergammaglobulinemia, autoanticorpi circolanti, quadro istologico di epatite di interfaccia, risposta agli immunosoppressori. L’eziologia è sconosciuta, la patogenesi è ritenuta multifattoriale. Esiste un’associazione tra epatite autoimmune e gli alleli HLA-DR3 e HLA-DR4. In base al pattern anticorpale rivelato con l’immunofluorescenza, l’epatite autoimmune viene suddivisa in tipo 1 (presenza di anticorpi antinucleo e/o gli antimuscolo liscio) e tipo 2 (presenza di LKM1 e/o anti-LC1). La terapia prevede uno schema di monoterapia con prednisone e uno schema di terapia combinata con prednisone e azatioprina, in associazione con acido ursodesossicolico se è presente colestasi. DESCRIZIONE DEI DUE CASI . Il primo caso è quello di un bambino nel quale si è avuto il primo riscontro di titoli elevati di autoanticorpi LKM ed LC1 nel siero all’età di 5 anni. La diagnosi è stata confermata dal quadro istologico di infiammazione periportale di grado moderato e fibrosi in stadio avanzato, alla biopsia epatica. E’ risultato HLA DR3-DR4. Confermata la diagnosi, è stata iniziata la terapia con schema combinato (prednisone+azatioprina). È interessante notare che i valori di transaminasemia sono rientrati entro i limiti della norma prima di iniziare la terapia. Durante la terapia, si è ottenuta la progressiva riduzione del titolo autoanticorpale fino a negativizzazione. Il secondo caso descritto è quello della cuginetta del precedente paz., nella quale il primo riscontro di autoanticorpi LC1 ad alto titolo è avvenuto all’età di 7 anni, contemporaneamente al cugino. Anche in questo caso, la biopsia epatica ha confermato la diagnosi di AH, mostrando infiammazione portale di grado lieve e fibrosi in stadio iniziale. E’ risultata HLA DR3-DR5. E’ stata trattata con monoterapia (prednisone). Anche in questo caso, i livelli di transaminasi sono rientrati entro i limiti della norma prima di iniziare la terapia, e si è ottenuta una progressiva riduzione, fino a negativizzazione, del titolo autoanticorpale. CONCLUSIONI. Lo stesso tipo di AH, LC1 positiva, è descritta per la prima volta in 2 cugini primi. Si può ipotizzare un effetto di dosaggio genico nel determinare l’anticipazione di esordio e la severità clinica nel bambino rispetto alla cuginetta in quanto doppio eterozigote per i 2 geni di predisposizione HLA. La parallela fluttuazione dei valori di transaminasi suggerirebbe un andamento stagionale, con normalizzazione in entrambi i casi in primavera, prima dell’inizio della terapia, confermando l’ipotesi di una patogenesi multifattoriale derivante dall’interazione di geni di predisposizione con fattori epigenetici e ambientali.
2016
L’EPATITE AUTOIMMUNE IN UNA FAMIGLIA SARDA: DUE CASI PEDIATRICI IN CUGINI PRIMI / Cambiganu, Andrea; Vacca, Nadia; Antonucci, Roberto; Clemente, Maria Grazia. - (2016). (Intervento presentato al convegno 2° CONGRESSO REGIONALE DI AREA PEDIATRICA tenutosi a Alghero (SS) nel 19 maggio 2016 - 21 maggio 2016).
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