Introduzione. L’incidenza media delle linfoadeniti cervicali da micobatteri (LCM) è di 3 casi/100.000 bambini di età 1-5 anni. In tali forme, i linfonodi appaiano tesi con cute sovrastante violacea, tendono alla suppurazione nella metà dei casi, e possono evolvere verso la fistolizzazione. Sono state descritte 130 specie di micobatteri tra i quali, oltre al Mycobacterium Tuberculosis (MT), stanno emergendo i Micobatteri atipici o non tubercolari (MOTT). Esiste un definito algoritmo diagnostico che include l’intradermoreazione secondo Mantoux, il quantiferon (IGRA) e, quando possibile, l’escissione chirurgica a scopo diagnostico-terapeutico. I protocolli terapeutici prevedono la combinazione di almeno 3 dei 4 farmaci anti-tubercolari di prima scelta, ossia isoniazide, rifampicina, pirazinamide ed etambutolo. Descrizione di 3 casi clinici. Dal 2010 al 2015 sono giunti alla nostra osservazione 5 bambine con LCM, di cui una da MT, 3 da MOTT e una di natura non definita. Il caso sostenuto dal MT è quello di una bambina di 3 anni con tumefazione laterocervicale destra (4 x 3 cm) di consistenza teso-elastica, non dolente alla palpazione. Dei casi da MOTT, uno è quello di una bambina di 5 anni con lesione in sede angolo-mandibolare destra superiore (> 2cm), con cute soprastante iperemica, tramite fistoloso visibile con fuoriuscita di materiale purulento. Un altro caso da MOTT riguarda una bambina di 8 anni con tumefazione in sede laterocervicale destra del diametro di 2cm, di consistenza duro-elastica e con cute soprastante integra. Tutti i casi sono risultati positivi alla Mantoux ma negativi al quantiferon (IGRA). L’esame dell’aspirato gastrico eseguito su 3 campioni in 2 casi, è risultato positivo alla PCR per BK solo nel caso da MT. L’esame colturale e molecolare del materiale caseoso del linfonodo ha consentito l’identificazione del M. Scrofulaceum in un caso e del M. Avium nell’altro caso da MOTT, entrambi risultati resistenti ad isoniazide, etambutolo e pirazinamide. La terapia medica antitubercolare del caso da MT è durata 9 mesi, come da protocollo, mentre la duplice terapia antibiotica è stata attuata per 3 mesi nei casi da MOTT. L’escissione chirurgica del linfonodo è stata preclusa, nel caso da MT, per la localizzazione intraparotidea e, in uno dei casi da MOTT, per le aree di colliquazione. Conclusioni. Le LCM, pur non essendo molto frequenti, devono essere sospettate specialmente se la linfoadenopatia persiste oltre le 2-4 settimane. L’intradermoreazione secondo Mantoux è utile nell’orientamento diagnostico iniziale, favorendo l’avvio delle altre indagini. La diagnosi precoce consente il trattamento chirurgico, che ha importanti implicazioni diagnostico-terapeutiche. E’ preoccupante il riscontro della resistenza dei MOTT ai principali farmaci anti-tubercolari.

LE LINFOADENITI CERVICALI DA MICOBATTERI NELL’AREA DEL NORD SARDEGNA / Azzena, Francesco; Clemente, Maria Grazia; Olmeo, Paolina; Antonucci, Roberto. - (2016). (Intervento presentato al convegno 2° CONGRESSO REGIONALE DI AREA PEDIATRICA tenutosi a Alghero (SS) nel 19 maggio 2016 - 21 maggio 2016).

LE LINFOADENITI CERVICALI DA MICOBATTERI NELL’AREA DEL NORD SARDEGNA

CLEMENTE, Maria Grazia;ANTONUCCI, Roberto
2016-01-01

Abstract

Introduzione. L’incidenza media delle linfoadeniti cervicali da micobatteri (LCM) è di 3 casi/100.000 bambini di età 1-5 anni. In tali forme, i linfonodi appaiano tesi con cute sovrastante violacea, tendono alla suppurazione nella metà dei casi, e possono evolvere verso la fistolizzazione. Sono state descritte 130 specie di micobatteri tra i quali, oltre al Mycobacterium Tuberculosis (MT), stanno emergendo i Micobatteri atipici o non tubercolari (MOTT). Esiste un definito algoritmo diagnostico che include l’intradermoreazione secondo Mantoux, il quantiferon (IGRA) e, quando possibile, l’escissione chirurgica a scopo diagnostico-terapeutico. I protocolli terapeutici prevedono la combinazione di almeno 3 dei 4 farmaci anti-tubercolari di prima scelta, ossia isoniazide, rifampicina, pirazinamide ed etambutolo. Descrizione di 3 casi clinici. Dal 2010 al 2015 sono giunti alla nostra osservazione 5 bambine con LCM, di cui una da MT, 3 da MOTT e una di natura non definita. Il caso sostenuto dal MT è quello di una bambina di 3 anni con tumefazione laterocervicale destra (4 x 3 cm) di consistenza teso-elastica, non dolente alla palpazione. Dei casi da MOTT, uno è quello di una bambina di 5 anni con lesione in sede angolo-mandibolare destra superiore (> 2cm), con cute soprastante iperemica, tramite fistoloso visibile con fuoriuscita di materiale purulento. Un altro caso da MOTT riguarda una bambina di 8 anni con tumefazione in sede laterocervicale destra del diametro di 2cm, di consistenza duro-elastica e con cute soprastante integra. Tutti i casi sono risultati positivi alla Mantoux ma negativi al quantiferon (IGRA). L’esame dell’aspirato gastrico eseguito su 3 campioni in 2 casi, è risultato positivo alla PCR per BK solo nel caso da MT. L’esame colturale e molecolare del materiale caseoso del linfonodo ha consentito l’identificazione del M. Scrofulaceum in un caso e del M. Avium nell’altro caso da MOTT, entrambi risultati resistenti ad isoniazide, etambutolo e pirazinamide. La terapia medica antitubercolare del caso da MT è durata 9 mesi, come da protocollo, mentre la duplice terapia antibiotica è stata attuata per 3 mesi nei casi da MOTT. L’escissione chirurgica del linfonodo è stata preclusa, nel caso da MT, per la localizzazione intraparotidea e, in uno dei casi da MOTT, per le aree di colliquazione. Conclusioni. Le LCM, pur non essendo molto frequenti, devono essere sospettate specialmente se la linfoadenopatia persiste oltre le 2-4 settimane. L’intradermoreazione secondo Mantoux è utile nell’orientamento diagnostico iniziale, favorendo l’avvio delle altre indagini. La diagnosi precoce consente il trattamento chirurgico, che ha importanti implicazioni diagnostico-terapeutiche. E’ preoccupante il riscontro della resistenza dei MOTT ai principali farmaci anti-tubercolari.
2016
LE LINFOADENITI CERVICALI DA MICOBATTERI NELL’AREA DEL NORD SARDEGNA / Azzena, Francesco; Clemente, Maria Grazia; Olmeo, Paolina; Antonucci, Roberto. - (2016). (Intervento presentato al convegno 2° CONGRESSO REGIONALE DI AREA PEDIATRICA tenutosi a Alghero (SS) nel 19 maggio 2016 - 21 maggio 2016).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11388/162181
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