Lo studio valuta l’incidenza e l’influenza dell’ordinamento comunitario nel sistema amministrativo italiano lette nell’ottica dei principi che regolano il rapporto giuridico tra cittadino e p.a ,così come emergono dall’opera creatrice della Corte di giustizia, anche al fine di misurarne il grado di convergenza e di divergenza nella prospettiva dell’integrazione europea. In particolare, pone in evidenza come le convergenze si ripercuotono sulla morfologia del rapporto tra cittadino e p.a. , verificando se la configurazione di tale rapporto è ancora autoreferenziale o se sia attualmente modellato in una prospettiva antropocentrica . Il processo di individuazione di principi comuni operato dalla Corte di giustizia, con l’ apporto dialettico delle Corti nazionali, appare imperniato su una comunione unità di valori universali presente nello spazio giuridico europeo. Il sistema amministrativo interno, in particolare, ne risulta influenzato in maniera significativa in quanto i principi dell’azione delle amministrazioni sono comuni perché “comuni” sono i principi-valori pur nella diversità delle modalità in cui si manifestano. Tale comunione si riflette sul modello del rapporto giuridico fra amministrazione e cittadino, pur nell’indifferenza delle forme. Convergenza (nei principi) e differenziazione (nei metodi) dunque si intrecciano, dando vita ad un processo di integrazione che colora di originalità lo spazio giuridico europeo. Il lavoro sottolinea, inoltre, che i principi presi in considerazione, quali affidamento, imparzialità, buon andamento ragionevolezza, per citarne alcuni, e, in particolare il principio del primato, insieme al circolo virtuoso mediante il quale vengono veicolati negli ordinamenti degli Stati membri, concorrono ad aprire i sistemi giuridici, a farli interagire , e a determinarne e influenzarne i cambiamenti . L’apertura dei sistemi giuridici determina , di conseguenza, che i principi fondamentali che disciplinano il rapporto cittadino e p.a. non si cristallizzano, ma costituiscono un catalogo aperto a garanzia del’effettività dei diritti alla buona amministrazione; contribuiscono a dare coerenza al sistema amministrativo e a plasmare il rapporto giuridico tra cittadino e p.a . Tali principi fondamentali sono analizzati calati nel rapporto giuridico tra cittadino e p.a., nella dimensione delle pretese del cittadino, di cui vanno a scriverne lo statuto. Dall’analisi, emerge un rapporto paritario tra cittadino e p.a fondato non sulla “eguaglianza di poteri ma sull’assenza di privilegi ingiustificati e di uguali opportunità di avvalersi di poteri e facoltà ascrivibili a rispettive sfere di autonomia”

CITTADINO E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NEL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA / Sanna, Elena. - 1:(2004), pp. 1-337.

CITTADINO E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NEL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA

SANNA, Elena
2004-01-01

Abstract

Lo studio valuta l’incidenza e l’influenza dell’ordinamento comunitario nel sistema amministrativo italiano lette nell’ottica dei principi che regolano il rapporto giuridico tra cittadino e p.a ,così come emergono dall’opera creatrice della Corte di giustizia, anche al fine di misurarne il grado di convergenza e di divergenza nella prospettiva dell’integrazione europea. In particolare, pone in evidenza come le convergenze si ripercuotono sulla morfologia del rapporto tra cittadino e p.a. , verificando se la configurazione di tale rapporto è ancora autoreferenziale o se sia attualmente modellato in una prospettiva antropocentrica . Il processo di individuazione di principi comuni operato dalla Corte di giustizia, con l’ apporto dialettico delle Corti nazionali, appare imperniato su una comunione unità di valori universali presente nello spazio giuridico europeo. Il sistema amministrativo interno, in particolare, ne risulta influenzato in maniera significativa in quanto i principi dell’azione delle amministrazioni sono comuni perché “comuni” sono i principi-valori pur nella diversità delle modalità in cui si manifestano. Tale comunione si riflette sul modello del rapporto giuridico fra amministrazione e cittadino, pur nell’indifferenza delle forme. Convergenza (nei principi) e differenziazione (nei metodi) dunque si intrecciano, dando vita ad un processo di integrazione che colora di originalità lo spazio giuridico europeo. Il lavoro sottolinea, inoltre, che i principi presi in considerazione, quali affidamento, imparzialità, buon andamento ragionevolezza, per citarne alcuni, e, in particolare il principio del primato, insieme al circolo virtuoso mediante il quale vengono veicolati negli ordinamenti degli Stati membri, concorrono ad aprire i sistemi giuridici, a farli interagire , e a determinarne e influenzarne i cambiamenti . L’apertura dei sistemi giuridici determina , di conseguenza, che i principi fondamentali che disciplinano il rapporto cittadino e p.a. non si cristallizzano, ma costituiscono un catalogo aperto a garanzia del’effettività dei diritti alla buona amministrazione; contribuiscono a dare coerenza al sistema amministrativo e a plasmare il rapporto giuridico tra cittadino e p.a . Tali principi fondamentali sono analizzati calati nel rapporto giuridico tra cittadino e p.a., nella dimensione delle pretese del cittadino, di cui vanno a scriverne lo statuto. Dall’analisi, emerge un rapporto paritario tra cittadino e p.a fondato non sulla “eguaglianza di poteri ma sull’assenza di privilegi ingiustificati e di uguali opportunità di avvalersi di poteri e facoltà ascrivibili a rispettive sfere di autonomia”
2004
88-14-11297-5
CITTADINO E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NEL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA / Sanna, Elena. - 1:(2004), pp. 1-337.
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