Le terapie combinate basate sull’artemisinina rappresentano il trattamento più efficace nel curare la malaria non complicata causata dal Plasmodium falciparum; tuttavia, è stata rilevata resistenza all’artemisinina in alcune aree del sud-est asiatico. Pertanto, lo sviluppo di nuovi farmaci antimalarici rappresenta uno degli principali obiettivi. Durante il ciclo intraeritrocitario del Plasmodio, la banda 3 viene fosforilata ad opera della chinasi Syk, inducendo la vescicolazione della membrana ed il suo successivo indebolimento. L’inibizione di Syk sembrerebbe interferire su questi meccanismi e sulla capacità del parassita di infettare nuove eritrociti. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di indagare gli effetti degli inibitori di Syk come un nuovo farmaco antimalarico, in vivo ed in vitro, e di valutare l'efficacia della attuale terapia combinata antimalarica utilizzata in Vietnam (Diidroartemisinina -Piperachina), al fine di ottenere maggiori informazioni per mettere a punto dei test utili a valutare una nuova terapia combinata, contenente l’artemisinina e inibitori di Syk. Sono stati testati differenti inibitori di Syk, Gleevec e Syk inibitor II, in globuli rossi infettati dal P.falciparum. Gli esperimenti in vitro ed ex vivo hanno confermato l’attività di questi inibitori di Syk nel sopprimere la crescita del parassita, agendo sulla fase di fuoriuscita e misurando un IC50 medio al di sotto della concentrazione 2 µM. Inoltre, in diverse province del Vietnam, Quang Tri, Gia Lai e Ninh Thuan, è stato effettuato uno studio della ritardata clearance del parassita (DPC). È stata osservata una elevata prevalenza della DPC, 72 ore dopo il trattamento farmacologico, utilizzando la qPCR e il microscopio ottico. Nella provincia di Gia Lai, in pazienti con la DPC, è stata osservata anche una elevata prevalenza (80%) della mutazione C580Y, nel gene K13. Secondo con l'OMS questi risultati sono indicativi di una resistenza all’artemisinina; nonostante ciò, nei mesi successivi, i pazienti con la DPC, non hanno evidenziato alcun sintomo della ricorrenza della malaria. Successivamente è stato effettuato uno studio di fattori che potrebbero influenzare l'insorgenza della DPC. Tra questi il sesso non sembrerebbe indurre alcuna interferenza. Per quanto riguarda l'età, nella provincia Quang Tri la maggioranza dei pazienti affetti da malaria con una clearance fortemente ridotta è rappresentata dai soggetti più giovani sottolineando una certa influenza del sistema immunitario; mentre nelle altre province, considerando lo scarso numero di pazienti al di sotto dei 15 anni, non è stato possibile valutare tale parametro come fattore di interferenza. L'analisi genetica di alcune mutazioni umane a carico dei globuli rossi (HB E, Hb Constant Spring e carenza di G6PD), ha rivelato nella provincia Quang Tri, una prevalenza significativa della carenza di G6PD (variante Viangchan) nel gruppo di pazienti con ritardata clearance dei parassiti, indicando una potenziale interferenza della mutazione. Al contrario, nelle altre province nel sud del Vietnam non è stata osservata alcuna significativa interferenza di tali mutazioni con la DPC. Alla luce dei promettenti risultati ottenuti con gli inibitori Syk e considerando che l'artemisinina sembrerebbe essere ancora efficace, la prospettiva futura è rappresentata da un nuovo studio clinico nel Sud del Vietnam, per testare l'efficacia della combinazione tra la Diidroartemisina e il Gleevec.

IN VITRO AND IN VIVO EFFECT OF SYK INHIBITORS AS A NEW ANTIMALARIAL DRUGS / Pau, Maria Carmina. - (2016).

IN VITRO AND IN VIVO EFFECT OF SYK INHIBITORS AS A NEW ANTIMALARIAL DRUGS

PAU, Maria Carmina
2016-01-01

Abstract

Le terapie combinate basate sull’artemisinina rappresentano il trattamento più efficace nel curare la malaria non complicata causata dal Plasmodium falciparum; tuttavia, è stata rilevata resistenza all’artemisinina in alcune aree del sud-est asiatico. Pertanto, lo sviluppo di nuovi farmaci antimalarici rappresenta uno degli principali obiettivi. Durante il ciclo intraeritrocitario del Plasmodio, la banda 3 viene fosforilata ad opera della chinasi Syk, inducendo la vescicolazione della membrana ed il suo successivo indebolimento. L’inibizione di Syk sembrerebbe interferire su questi meccanismi e sulla capacità del parassita di infettare nuove eritrociti. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di indagare gli effetti degli inibitori di Syk come un nuovo farmaco antimalarico, in vivo ed in vitro, e di valutare l'efficacia della attuale terapia combinata antimalarica utilizzata in Vietnam (Diidroartemisinina -Piperachina), al fine di ottenere maggiori informazioni per mettere a punto dei test utili a valutare una nuova terapia combinata, contenente l’artemisinina e inibitori di Syk. Sono stati testati differenti inibitori di Syk, Gleevec e Syk inibitor II, in globuli rossi infettati dal P.falciparum. Gli esperimenti in vitro ed ex vivo hanno confermato l’attività di questi inibitori di Syk nel sopprimere la crescita del parassita, agendo sulla fase di fuoriuscita e misurando un IC50 medio al di sotto della concentrazione 2 µM. Inoltre, in diverse province del Vietnam, Quang Tri, Gia Lai e Ninh Thuan, è stato effettuato uno studio della ritardata clearance del parassita (DPC). È stata osservata una elevata prevalenza della DPC, 72 ore dopo il trattamento farmacologico, utilizzando la qPCR e il microscopio ottico. Nella provincia di Gia Lai, in pazienti con la DPC, è stata osservata anche una elevata prevalenza (80%) della mutazione C580Y, nel gene K13. Secondo con l'OMS questi risultati sono indicativi di una resistenza all’artemisinina; nonostante ciò, nei mesi successivi, i pazienti con la DPC, non hanno evidenziato alcun sintomo della ricorrenza della malaria. Successivamente è stato effettuato uno studio di fattori che potrebbero influenzare l'insorgenza della DPC. Tra questi il sesso non sembrerebbe indurre alcuna interferenza. Per quanto riguarda l'età, nella provincia Quang Tri la maggioranza dei pazienti affetti da malaria con una clearance fortemente ridotta è rappresentata dai soggetti più giovani sottolineando una certa influenza del sistema immunitario; mentre nelle altre province, considerando lo scarso numero di pazienti al di sotto dei 15 anni, non è stato possibile valutare tale parametro come fattore di interferenza. L'analisi genetica di alcune mutazioni umane a carico dei globuli rossi (HB E, Hb Constant Spring e carenza di G6PD), ha rivelato nella provincia Quang Tri, una prevalenza significativa della carenza di G6PD (variante Viangchan) nel gruppo di pazienti con ritardata clearance dei parassiti, indicando una potenziale interferenza della mutazione. Al contrario, nelle altre province nel sud del Vietnam non è stata osservata alcuna significativa interferenza di tali mutazioni con la DPC. Alla luce dei promettenti risultati ottenuti con gli inibitori Syk e considerando che l'artemisinina sembrerebbe essere ancora efficace, la prospettiva futura è rappresentata da un nuovo studio clinico nel Sud del Vietnam, per testare l'efficacia della combinazione tra la Diidroartemisina e il Gleevec.
2016
IN VITRO AND IN VIVO EFFECT OF SYK INHIBITORS AS A NEW ANTIMALARIAL DRUGS / Pau, Maria Carmina. - (2016).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11388/145783
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