L’intenzione di questo testo è quella di mostrare come l’intervista qualitativa sia uno strumento dal potenziale inesauribile per l’antropologia contemporanea. Il filo comune che lega le diverse ricerche presenti in questo saggio è quello dell’accogliere, dell’intervista, il carattere di imprevedibilità, di apertura al dialogo e al movimento permanente dei processi conoscitivi, che per l’etnografo sono luoghi di continue sorprese. Ciò che un’intervista mostra al di là del testo, dei contenuti informativi che emergono attraverso quello strumento analitico fondamentale che è la trascrizione, ciò che raccontano i silenzi, gli errori della memoria, le esitazioni, i fraintendimenti, i gesti e gli sguardi, sono parte del suo valore conoscitivo. Ma, al di là dell’intervista, abbiamo voluto dare rilievo al potenziale della narrazione, ai suoi effetti, ai suoi usi. E lo abbiamo fatto parlando di interviste come luoghi dell’imprevedibile, dove tutto può succedere, come luoghi in cui vengono messe in campo relazioni, luoghi in cui si creano fraintendimenti dal grande potenziale euristico e infine luoghi di rivitalizzazione della memoria e delle dinamiche di- comunicazione, una dimensione che apre la riflessione alla considerazione degli effetti sociali dell’etnografia come arte dell’ascolto. Che cosa significa ascoltare? Come ascoltano gli antropologi? Il nostro ascolto è consapevole, avvertito della portata della nostra posizione di ricercatori nella costruzione del racconto che andiamo a suscitare? Quali gli impatti e il potenziale della valorizzazione della testimonianza orale, e cosa comporta il lavorare insieme ai narratori nel contesto di un progetto museografico?

Oltre il testo, oltre l'intervista. Sguardi etnografici / Giuffre', Martina; Zingari, V.. - (2010), pp. 123-154.

Oltre il testo, oltre l'intervista. Sguardi etnografici

GIUFFRE', Martina;
2010-01-01

Abstract

L’intenzione di questo testo è quella di mostrare come l’intervista qualitativa sia uno strumento dal potenziale inesauribile per l’antropologia contemporanea. Il filo comune che lega le diverse ricerche presenti in questo saggio è quello dell’accogliere, dell’intervista, il carattere di imprevedibilità, di apertura al dialogo e al movimento permanente dei processi conoscitivi, che per l’etnografo sono luoghi di continue sorprese. Ciò che un’intervista mostra al di là del testo, dei contenuti informativi che emergono attraverso quello strumento analitico fondamentale che è la trascrizione, ciò che raccontano i silenzi, gli errori della memoria, le esitazioni, i fraintendimenti, i gesti e gli sguardi, sono parte del suo valore conoscitivo. Ma, al di là dell’intervista, abbiamo voluto dare rilievo al potenziale della narrazione, ai suoi effetti, ai suoi usi. E lo abbiamo fatto parlando di interviste come luoghi dell’imprevedibile, dove tutto può succedere, come luoghi in cui vengono messe in campo relazioni, luoghi in cui si creano fraintendimenti dal grande potenziale euristico e infine luoghi di rivitalizzazione della memoria e delle dinamiche di- comunicazione, una dimensione che apre la riflessione alla considerazione degli effetti sociali dell’etnografia come arte dell’ascolto. Che cosa significa ascoltare? Come ascoltano gli antropologi? Il nostro ascolto è consapevole, avvertito della portata della nostra posizione di ricercatori nella costruzione del racconto che andiamo a suscitare? Quali gli impatti e il potenziale della valorizzazione della testimonianza orale, e cosa comporta il lavorare insieme ai narratori nel contesto di un progetto museografico?
2010
978-88-6036-456-2
Oltre il testo, oltre l'intervista. Sguardi etnografici / Giuffre', Martina; Zingari, V.. - (2010), pp. 123-154.
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