Il libro è una tappa di un percorso fatto di passione, di curiosità, di impegno, che testimonia le forme nuove che la ricerca archeologica sta assumendo negli ultimi tempi in Sardegna. E’ la storia di una avventura appassionante iniziata quaranta anni fa alla scuola di Ferruccio Barreca e Sabatino Moscati, che continua alla ricerca di modi nuovi per entrare in sintonia con il paesaggio antico, visto in rapporto con l’ambiente naturale, i monti, i mari, i fiumi, i monumenti, le aree trasformate dall’uomo, per capire nel profondo le vicende di una terra. Ha sempre colpito la somiglianza tra il paesaggio di Cartagine (in alto sulla collina Byrsa e sul promontorio che si affaccia sul mare, con alle spalle gli stagni di Tunisi e la duna costiera di La Goulette e di Radés) e il paesaggio di Cagliari, con il retroterra lagunare tra Santa Gilla e Monastir e la duna costiera tra La Scafa e Giorgino, verso Nora. La scelta fatta dai Fenici per le loro colonie in Sardegna testimonia una straordinaria sensibilità ambientale, una capacità degli antichi marinai di entrare in relazione con gli ambienti naturali più caratterizzati e più identitari dell’”Isola dalle vene d’argento”: così a Nora, a Sulci (alla radice dell’istmo che collega l’isola di S. Antioco alla Sardegna), a Neapolis ed ad Othoca ancora sugli stagni, a Tharros ed a Bosa (alla foce del fiume Temo).

Fenici al volo / Bartoloni, Piero. - 1:(2011), pp. 1-240.

Fenici al volo

BARTOLONI, Piero
2011-01-01

Abstract

Il libro è una tappa di un percorso fatto di passione, di curiosità, di impegno, che testimonia le forme nuove che la ricerca archeologica sta assumendo negli ultimi tempi in Sardegna. E’ la storia di una avventura appassionante iniziata quaranta anni fa alla scuola di Ferruccio Barreca e Sabatino Moscati, che continua alla ricerca di modi nuovi per entrare in sintonia con il paesaggio antico, visto in rapporto con l’ambiente naturale, i monti, i mari, i fiumi, i monumenti, le aree trasformate dall’uomo, per capire nel profondo le vicende di una terra. Ha sempre colpito la somiglianza tra il paesaggio di Cartagine (in alto sulla collina Byrsa e sul promontorio che si affaccia sul mare, con alle spalle gli stagni di Tunisi e la duna costiera di La Goulette e di Radés) e il paesaggio di Cagliari, con il retroterra lagunare tra Santa Gilla e Monastir e la duna costiera tra La Scafa e Giorgino, verso Nora. La scelta fatta dai Fenici per le loro colonie in Sardegna testimonia una straordinaria sensibilità ambientale, una capacità degli antichi marinai di entrare in relazione con gli ambienti naturali più caratterizzati e più identitari dell’”Isola dalle vene d’argento”: così a Nora, a Sulci (alla radice dell’istmo che collega l’isola di S. Antioco alla Sardegna), a Neapolis ed ad Othoca ancora sugli stagni, a Tharros ed a Bosa (alla foce del fiume Temo).
2011
978-88-7138-633-1
Fenici al volo / Bartoloni, Piero. - 1:(2011), pp. 1-240.
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