La produttività delle acque sarde non viene adeguatamente sfruttata da una popolazione isolana che ha avuto per secoli un rapporto di diffidenza nei confronti del mare.La pesca è tradizionalmente gestita da uomini d'affari e pescatori provenienti da altre aree del Mediterraneo. Le statistiche pubblicate a partire dall'istituzione del Regno d'Italia per quanto non sempre attendibili, e la bibliografia che tende ad aumentare nel corso del Novecento, permettono di ricostruire con buona approssimazione il quadro evolutivo della pesca nelle sue diverse articolazioni (costiera, d'altura, speciale -tonno e corallo, lagunare). Soltanto dal primo dopoguerra si verifica un lento ma progressivo passaggio dalla trazione remo-velica a quella meccanica. Nel lungo periodo si nota la tendenza alla progressiva diminuzione delle pesche speciali del tonno e del corallo, mentre cresce quella delle aragoste e viene impiantata ancora una volta da imprenditori esterni, la molluschicoltura.
Pesci, barche e pescatori nella Sardegna della prima metà del Novecento / Doneddu, Giuseppe Salvatore. - (2010), pp. 185-224. (Intervento presentato al convegno Pesci, barche, pescatori nell'area mediterranea dal medioevo all'età contemporanea tenutosi a Fisciano - Vietri sul Mare - Cetara (SA) nel 3-6 ottobre 2007).
Pesci, barche e pescatori nella Sardegna della prima metà del Novecento
DONEDDU, Giuseppe Salvatore
2010-01-01
Abstract
La produttività delle acque sarde non viene adeguatamente sfruttata da una popolazione isolana che ha avuto per secoli un rapporto di diffidenza nei confronti del mare.La pesca è tradizionalmente gestita da uomini d'affari e pescatori provenienti da altre aree del Mediterraneo. Le statistiche pubblicate a partire dall'istituzione del Regno d'Italia per quanto non sempre attendibili, e la bibliografia che tende ad aumentare nel corso del Novecento, permettono di ricostruire con buona approssimazione il quadro evolutivo della pesca nelle sue diverse articolazioni (costiera, d'altura, speciale -tonno e corallo, lagunare). Soltanto dal primo dopoguerra si verifica un lento ma progressivo passaggio dalla trazione remo-velica a quella meccanica. Nel lungo periodo si nota la tendenza alla progressiva diminuzione delle pesche speciali del tonno e del corallo, mentre cresce quella delle aragoste e viene impiantata ancora una volta da imprenditori esterni, la molluschicoltura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.