Il contributo affronta il tema della potestà normativa che la Corte costituzionale è abilitata ad esercitare al fine di disciplinare i giudizi davanti a se stessa. Nella consapevolezza di riproporre all'attenzione un tema ampiamente studiato e dibattuto in passato, l'A. muove dalla esplicitazione di alcune ragioni che, a suo avviso, ne sosterrebbero la rinnovata attualità. Dopo aver sinteticamente dato conto dei principali punti di approdo della riflessione dottrinale e della giurisprudenza in ordine al fondamento e al regime giuridico del potere di normazione processuale della Corte, l'A. espone il cuore della sua tesi, ossia gli elementi che dovrebbero consentire di impostare la questione su basi nuove, facendo leva non più sulla tipologia di atti-fonte e sui loro rapporti quanto sulla distinzione - fondata sul principio del giusto processo di cui all'art. 111 Cost. - tra "eteronormazione" e "autonormazione" dei processi davanti alla Corte. Di qui alcuni originali spunti conclusivi in tema di rapporti tra riserva di legge costituzionale e riserva di legge ordinaria contenute nell'art. 137 Cost.; in tema di ruolo, funzione e relativi limiti del potere di normazione processuale della Corte; con un sguardo, infine, all'irrisolto problema del sindacato giurisdizionale delle norme processuali prodotte dal Giudice costituzionale.

Per una rinnovata riflessione sul potere normativo della Corte costituzionale per la disciplina dei propri giudizi / Cecchetti, Marcello. - 1:(2010), pp. 227-244.

Per una rinnovata riflessione sul potere normativo della Corte costituzionale per la disciplina dei propri giudizi

CECCHETTI, Marcello
2010-01-01

Abstract

Il contributo affronta il tema della potestà normativa che la Corte costituzionale è abilitata ad esercitare al fine di disciplinare i giudizi davanti a se stessa. Nella consapevolezza di riproporre all'attenzione un tema ampiamente studiato e dibattuto in passato, l'A. muove dalla esplicitazione di alcune ragioni che, a suo avviso, ne sosterrebbero la rinnovata attualità. Dopo aver sinteticamente dato conto dei principali punti di approdo della riflessione dottrinale e della giurisprudenza in ordine al fondamento e al regime giuridico del potere di normazione processuale della Corte, l'A. espone il cuore della sua tesi, ossia gli elementi che dovrebbero consentire di impostare la questione su basi nuove, facendo leva non più sulla tipologia di atti-fonte e sui loro rapporti quanto sulla distinzione - fondata sul principio del giusto processo di cui all'art. 111 Cost. - tra "eteronormazione" e "autonormazione" dei processi davanti alla Corte. Di qui alcuni originali spunti conclusivi in tema di rapporti tra riserva di legge costituzionale e riserva di legge ordinaria contenute nell'art. 137 Cost.; in tema di ruolo, funzione e relativi limiti del potere di normazione processuale della Corte; con un sguardo, infine, all'irrisolto problema del sindacato giurisdizionale delle norme processuali prodotte dal Giudice costituzionale.
2010
9788815139429
Per una rinnovata riflessione sul potere normativo della Corte costituzionale per la disciplina dei propri giudizi / Cecchetti, Marcello. - 1:(2010), pp. 227-244.
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