La Fibrosi Cistica (FC) è una malattia genetica autosomica recessiva grave che evidenzia in Italia circa 200 nuovi casi all’anno. Secondaria ad un’anomalia della proteina CFTR, è caratterizzata da interessamento dell’apparato respiratorio, dell’intestino e pancreas e necessita di un trattamento precoce e cicli ripetuti di terapia che, pur migliorando la qualità di vita di tali pazienti, talvolta sono causa di antibioticoresistenza. L’indagine ha previsto la raccolta dei dati epidemiologici e l’esame microbiologico dei campioni provenienti da pazienti con FC del nord Sardegna, 53% femmine e 47% maschi, di età media di 23 aa (range 6-44) relativi all’ultimo quinquennio. Dei prodotti morbosi esaminati, 79% erano espettorati e 21% tamponi faringei. Come d’altra parte è riportato in letteratura, nei bambini son più frequentemente isolati lo S.aureus e H. influenzae, successivamente in età adolescenziale, subentra l’infezione da P.aeruginosa, variante rugosa e mucosa, che diviene progressivamente il germe prevalente e, dai 18 aa in poi, circa l’80% dei soggetti è colonizzato, con altre coinfezioni dovute a B.cepacia e a S. maltophilia. Al saggio delle molecole antibiotiche di largo impiego nella pratica clinica, P.aeruginosa nella variante rugosa, mostra il 100% di resistenza per gentamicina, amoxicillina-ac.clavulanico e amikacina, il 75% per cefepime e ticarcillina-ac.clavulanico; la variante mucosa, pur presentando un profilo minore di resistenza [(71,4% per ampicillina-sulbactam e 50% per cefepime, modeste le resistenze per gentamicina, imipenem e ticarcillina-ac.clavulanico (28,6%)], merita un particolare interesse clinico in quanto più difficile da eradicare. B.cepacia e S. maltophilia mostrano profili di resistenza molto più elevati (100%) per la maggior parte degli antibiotici, contrariamente a quanto riscontrato per S.aureus. E’ stato osservato come inizialmente compaia S.aureus, seguito da P.aeruginosa. L’isolamento di B.cepacia e S.maltophilia, indice di coinfezione, spesso coincide con il peggioramento clinico per decremento della funzionalità polmonare. Il tempo tra il primo isolamento di Pseudomonas ed i successivi (colonizzazione persistente) è variabile e, in questo intervallo, una mirata antibioticoterapia può evitare la persistenza dello Pseudomonas: pertanto è necessaria una attenta sorveglianza epidemiologica con un monitoraggio microbiologico che evidenzi la prima positività per Pseudomonas e la facies di antibioticoresistenza, al fine di instaurare una corretta terapia che garantisca una migliore sopravvivenza ai pazienti e limitare la circolazione dei microrganismi multiresistenti nell’ambiente ospedaliero e comunitario.

Monitoraggio dell'antibiotico resistenza nei pazienti del Nord Sardegna affetti da Fibrosi Cistica (F.C) / Palmieri, Alessandra; Are, Bm; Cossu, A; Dettori, Marco; Cosseddu, C; Burrai, V; Pesapane, L.. - In: IGIENE E SANITÀ PUBBLICA. - ISSN 0019-1639. - Suppl. n°5/2009:(2009), p. 572. (Intervento presentato al convegno Atti XI Conferenza di Sanità Pubblica, tenutosi a Napoli nel 15-17 Ottobre 2009).

Monitoraggio dell'antibiotico resistenza nei pazienti del Nord Sardegna affetti da Fibrosi Cistica (F.C)

PALMIERI, Alessandra;DETTORI, Marco;
2009-01-01

Abstract

La Fibrosi Cistica (FC) è una malattia genetica autosomica recessiva grave che evidenzia in Italia circa 200 nuovi casi all’anno. Secondaria ad un’anomalia della proteina CFTR, è caratterizzata da interessamento dell’apparato respiratorio, dell’intestino e pancreas e necessita di un trattamento precoce e cicli ripetuti di terapia che, pur migliorando la qualità di vita di tali pazienti, talvolta sono causa di antibioticoresistenza. L’indagine ha previsto la raccolta dei dati epidemiologici e l’esame microbiologico dei campioni provenienti da pazienti con FC del nord Sardegna, 53% femmine e 47% maschi, di età media di 23 aa (range 6-44) relativi all’ultimo quinquennio. Dei prodotti morbosi esaminati, 79% erano espettorati e 21% tamponi faringei. Come d’altra parte è riportato in letteratura, nei bambini son più frequentemente isolati lo S.aureus e H. influenzae, successivamente in età adolescenziale, subentra l’infezione da P.aeruginosa, variante rugosa e mucosa, che diviene progressivamente il germe prevalente e, dai 18 aa in poi, circa l’80% dei soggetti è colonizzato, con altre coinfezioni dovute a B.cepacia e a S. maltophilia. Al saggio delle molecole antibiotiche di largo impiego nella pratica clinica, P.aeruginosa nella variante rugosa, mostra il 100% di resistenza per gentamicina, amoxicillina-ac.clavulanico e amikacina, il 75% per cefepime e ticarcillina-ac.clavulanico; la variante mucosa, pur presentando un profilo minore di resistenza [(71,4% per ampicillina-sulbactam e 50% per cefepime, modeste le resistenze per gentamicina, imipenem e ticarcillina-ac.clavulanico (28,6%)], merita un particolare interesse clinico in quanto più difficile da eradicare. B.cepacia e S. maltophilia mostrano profili di resistenza molto più elevati (100%) per la maggior parte degli antibiotici, contrariamente a quanto riscontrato per S.aureus. E’ stato osservato come inizialmente compaia S.aureus, seguito da P.aeruginosa. L’isolamento di B.cepacia e S.maltophilia, indice di coinfezione, spesso coincide con il peggioramento clinico per decremento della funzionalità polmonare. Il tempo tra il primo isolamento di Pseudomonas ed i successivi (colonizzazione persistente) è variabile e, in questo intervallo, una mirata antibioticoterapia può evitare la persistenza dello Pseudomonas: pertanto è necessaria una attenta sorveglianza epidemiologica con un monitoraggio microbiologico che evidenzi la prima positività per Pseudomonas e la facies di antibioticoresistenza, al fine di instaurare una corretta terapia che garantisca una migliore sopravvivenza ai pazienti e limitare la circolazione dei microrganismi multiresistenti nell’ambiente ospedaliero e comunitario.
2009
Monitoraggio dell'antibiotico resistenza nei pazienti del Nord Sardegna affetti da Fibrosi Cistica (F.C) / Palmieri, Alessandra; Are, Bm; Cossu, A; Dettori, Marco; Cosseddu, C; Burrai, V; Pesapane, L.. - In: IGIENE E SANITÀ PUBBLICA. - ISSN 0019-1639. - Suppl. n°5/2009:(2009), p. 572. (Intervento presentato al convegno Atti XI Conferenza di Sanità Pubblica, tenutosi a Napoli nel 15-17 Ottobre 2009).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11388/67064
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