Ketoacidosis is a potentially life-threatening complication in patients with type 1 diabetes mellitus (T1DM), particularly children. If diabetic ketoacidosis (DKA) is diagnosed late, the child risks cerebral edema, permanent neurological damage or even death. There have been only few studies of DKA in Italy. From January-May 2014 a nation-wide observational, retrospective study of DKA at diabetes onset was done by the Pediatric Diabetology Study Group (PDSG) of the Italian Society of Pediatric Endocrinology and Diabetes (ISPED), involving 76 Italian centers. DKA was defined using ISPAD criteria; 7457 new cases of T1DM were recruited from mainland Italy and the island of Sicily and 770 from Sardinia, in the period 2004-2013. On the main- land and in Sicily, DKA at diabetes onset was about 32.9% (95% CI 31.8-34.0%), and there was 6.6% (95% CI 6.02-7.20%) of the severe form. Mild and severe DKA risk was significantly higher in children aged 0-4 years; no significant temporal trend was found in the study period. Patients living in Sardinia or having a first- degree relative with T1DM were at significantly lower risk of DKA at diabetes onset. In the ten-year study period three children died of DKA at onset and four suffered permanent neurological lesions. From November 2011-April 2012 the PDSG conducted a retrospective study based on a sample of 2025 patients with T1DM,aged 0-18 years, involving 29 national centers for pediatric diabetes. The incidence of DKA was 2.4% (IC 95% 1.8-3.1), with children older than ten years at significantly higher risk, probably due to shortages of insulin. Multiple analysis showed a higher risk of DKA in those using a rapid-acting insulin analog and in those with high HbA1c. Young mothers and low levels of education were also associated with DKA. In conclusion, although a wide network of specialized home pediatricians and pediatric diabetes centers is spread across the country, the incidence of DKA at diabetes onset is still high. Further social and health-system efforts are needed to boost awareness of this risk and to reduce damages and costs related to the complication.

La chetoacidosi diabetica (diabetic ketoacidosis DKA) è una complicanza del diabete di tipo 1, particolarmente grave quando si manifesta nei bambini; se non diagnosticata e trattata adeguatamente può associarsi a edema cerebrale, danno neurologico permanente e può perfino mettere a rischio la vita del paziente. Fino a oggi gli studi su questo fenomeno in Italia sono stati molto limitati. Nel periodo gennaio-maggio 2014, nell’ambito del GdS di Diabetologia Pediatrica, è stata effettuata un’indagine osservazionale retrospettiva sulla DKA all’esordio, su base nazionale, che ha coinvolto complessivamente 76 centri. La DKA è stata definita mediante i criteri dell’ISPA0D. Sono stati esaminati 7457 casi di diabete di tipo 1 di nuovo esordio nella popolazione dell’Italia Peninsulare e Sicilia e 770 della Sardegna, diagnosticati nel decennio 2004-2013. Nella prima popolazione in media la DKA era presente all’esordio nel 32,9% dei casi (intervallo di confidenza[IC] al 95% (1,8-34,0%), mentre le forme gravi erano presenti nel 6,6% dei casi (IC al 95% 6,02-7,20%). Nei bambini della fascia d’età più piccola, 0-4 anni, la DKA all’esordio era più frequente, sia per le forme moderate sia per quelle gravi. Non erano presenti variazioni temporali. La popolazione sarda e quella in cui era presente un familiare di primo grado con diabete di tipo 1 avevano un rischio minore di DKA. Durante il periodo dello studio sono stati individuati tre decessi per DKA, mentre quattro bambini hanno riportato lesioni neurologiche permanenti. Nel periodo novembre 2011-aprile 2012 il GdS di Diabetologia ha condotto un’indagine retrospettiva sulla DKA in un campione di 2025 pazienti, di età compresa tra 0 e 18 anni con diabete di tipo 1 già noto, che ha riguardato 29 centri nazionali. L’incidenza di questa complicanza riguardava il 2,4% della popolazione per anno (IC al 95% 1,8-3,1), con un rischio più elevato nelle fasce d’età 10-14 anni e 15-18 anni, verosimilmente associato alla omissione delle somministrazioni d’insulina. L’analisi evidenziava un rischio più elevato in chi usava l’analogo rapido dell’insulina rispetto alla regolare, e nei pazienti che avevano un valore di emoglobina glicata più elevato. La giovane età della madre e il basso livello di scolarizzazione erano altri due fattori di rischio.In conclusione, nonostante in Italia sia presente una rete di specialisti pediatri di libera scelta e i centri di diabetologia pediatrica siano diffusi su tutto il territorio, il livello d’incidenza della DKA all’esordio è alto e non si evidenziano miglioramenti. Sono necessari ulteriori sforzi sul piano sanitario e sociale per aumentare la consapevolezza del fenomeno e ridurre i danni e i costi connessi a questa complicanza del diabete.

Epidemiologia della chetoacidosi diabetica in Italia / V., Cherubini V; Gesuita, R; Sternardi, S; Ferrito, L; Lenzi, L; Iannilli, A; Piccini, B; Skrami, E; Nicolucci, A; Pintaudi, B; Toni, S; GdS Diabetologia SIEDP Gruppo di Studio Diabetologia Società Italiana di Endocrinologia e., Diabetologia Pediatrica Lera R; De Luna, L; Kienberger, B; Ferrito, L; Gualtieri, A; Zecchino, C; Piccino, E; Ortolani, F; Zucchini, S; Maltoni, G; Pasquino, B; Reinstadler, P; Prandi, E; Zattoni, V; Gallo, F; Morganti, G; Guerraggio, L; Ripoli, C; Frongia, M; Pusceddu, P; La Loggia, A; Scanu, P; Cardinale, G; Ponzi, G; Tomaselli, Lg; Rapisarda, V; Citriniti, F; Soprani, T; Tumini, S; Lazzaro, N; De Donno, V; Banin, P; Toni, S; Lenzi, L; Mainetti, B; Coccioli, Ms; D’Annunzio, G; Minuto, N; Montani, E; Maccioni, R; Marongiu, U; Beccaria, L; Bruzzese, M; Mammì, F; Pardi, D; Lombardo, F; Ventrici, C; Scaramazza, A; Ferrari, M; Bonfanti, R; Rigamonti, A; Iughetti, L; Predieri, B; Iafusco, D; Confetto, S; Zanfardino, A; Prisco, F; Franzese, A; De Nitto, E; Cadario, F; Milia, A; Piredda, G; Mereu, L; Soro, M; Correddu, A; Pipia, A; Monciotti, C; Cardella, F; De Berardinis, F; Santoro, G; Chiari, G; Berioli, Mg; Federico, G; Zanette, G; Marsciani, A; Pedini, A; Patera, Ip; Schiaffini, R; Bitti, M; Lidano, R; Pietrosanti, S; Delvecchio, M; Trada, M; Marinaro, A; Meloni, Gianfranco; Galero, A; Fichera, G; Bulciolu, P; Rabbone, I; Ignaccolo, G; Cauvin, V; Franceschi, R; Faleschini, E; Tornese, G; Salvatoni, A; Cardani, R; Maffeis, C; Marigliano, M; Sabbion, A; Arnaldi, C.. - In: GIDM. GIORNALE ITALIANO DI DIABETOLOGIA E METABOLISMO. - ISSN 1593-6104. - 34:3(2014), pp. 110-116.

Epidemiologia della chetoacidosi diabetica in Italia.

MELONI, Gianfranco;
2014-01-01

Abstract

Ketoacidosis is a potentially life-threatening complication in patients with type 1 diabetes mellitus (T1DM), particularly children. If diabetic ketoacidosis (DKA) is diagnosed late, the child risks cerebral edema, permanent neurological damage or even death. There have been only few studies of DKA in Italy. From January-May 2014 a nation-wide observational, retrospective study of DKA at diabetes onset was done by the Pediatric Diabetology Study Group (PDSG) of the Italian Society of Pediatric Endocrinology and Diabetes (ISPED), involving 76 Italian centers. DKA was defined using ISPAD criteria; 7457 new cases of T1DM were recruited from mainland Italy and the island of Sicily and 770 from Sardinia, in the period 2004-2013. On the main- land and in Sicily, DKA at diabetes onset was about 32.9% (95% CI 31.8-34.0%), and there was 6.6% (95% CI 6.02-7.20%) of the severe form. Mild and severe DKA risk was significantly higher in children aged 0-4 years; no significant temporal trend was found in the study period. Patients living in Sardinia or having a first- degree relative with T1DM were at significantly lower risk of DKA at diabetes onset. In the ten-year study period three children died of DKA at onset and four suffered permanent neurological lesions. From November 2011-April 2012 the PDSG conducted a retrospective study based on a sample of 2025 patients with T1DM,aged 0-18 years, involving 29 national centers for pediatric diabetes. The incidence of DKA was 2.4% (IC 95% 1.8-3.1), with children older than ten years at significantly higher risk, probably due to shortages of insulin. Multiple analysis showed a higher risk of DKA in those using a rapid-acting insulin analog and in those with high HbA1c. Young mothers and low levels of education were also associated with DKA. In conclusion, although a wide network of specialized home pediatricians and pediatric diabetes centers is spread across the country, the incidence of DKA at diabetes onset is still high. Further social and health-system efforts are needed to boost awareness of this risk and to reduce damages and costs related to the complication.
2014
La chetoacidosi diabetica (diabetic ketoacidosis DKA) è una complicanza del diabete di tipo 1, particolarmente grave quando si manifesta nei bambini; se non diagnosticata e trattata adeguatamente può associarsi a edema cerebrale, danno neurologico permanente e può perfino mettere a rischio la vita del paziente. Fino a oggi gli studi su questo fenomeno in Italia sono stati molto limitati. Nel periodo gennaio-maggio 2014, nell’ambito del GdS di Diabetologia Pediatrica, è stata effettuata un’indagine osservazionale retrospettiva sulla DKA all’esordio, su base nazionale, che ha coinvolto complessivamente 76 centri. La DKA è stata definita mediante i criteri dell’ISPA0D. Sono stati esaminati 7457 casi di diabete di tipo 1 di nuovo esordio nella popolazione dell’Italia Peninsulare e Sicilia e 770 della Sardegna, diagnosticati nel decennio 2004-2013. Nella prima popolazione in media la DKA era presente all’esordio nel 32,9% dei casi (intervallo di confidenza[IC] al 95% (1,8-34,0%), mentre le forme gravi erano presenti nel 6,6% dei casi (IC al 95% 6,02-7,20%). Nei bambini della fascia d’età più piccola, 0-4 anni, la DKA all’esordio era più frequente, sia per le forme moderate sia per quelle gravi. Non erano presenti variazioni temporali. La popolazione sarda e quella in cui era presente un familiare di primo grado con diabete di tipo 1 avevano un rischio minore di DKA. Durante il periodo dello studio sono stati individuati tre decessi per DKA, mentre quattro bambini hanno riportato lesioni neurologiche permanenti. Nel periodo novembre 2011-aprile 2012 il GdS di Diabetologia ha condotto un’indagine retrospettiva sulla DKA in un campione di 2025 pazienti, di età compresa tra 0 e 18 anni con diabete di tipo 1 già noto, che ha riguardato 29 centri nazionali. L’incidenza di questa complicanza riguardava il 2,4% della popolazione per anno (IC al 95% 1,8-3,1), con un rischio più elevato nelle fasce d’età 10-14 anni e 15-18 anni, verosimilmente associato alla omissione delle somministrazioni d’insulina. L’analisi evidenziava un rischio più elevato in chi usava l’analogo rapido dell’insulina rispetto alla regolare, e nei pazienti che avevano un valore di emoglobina glicata più elevato. La giovane età della madre e il basso livello di scolarizzazione erano altri due fattori di rischio.In conclusione, nonostante in Italia sia presente una rete di specialisti pediatri di libera scelta e i centri di diabetologia pediatrica siano diffusi su tutto il territorio, il livello d’incidenza della DKA all’esordio è alto e non si evidenziano miglioramenti. Sono necessari ulteriori sforzi sul piano sanitario e sociale per aumentare la consapevolezza del fenomeno e ridurre i danni e i costi connessi a questa complicanza del diabete.
Epidemiologia della chetoacidosi diabetica in Italia / V., Cherubini V; Gesuita, R; Sternardi, S; Ferrito, L; Lenzi, L; Iannilli, A; Piccini, B; Skrami, E; Nicolucci, A; Pintaudi, B; Toni, S; GdS Diabetologia SIEDP Gruppo di Studio Diabetologia Società Italiana di Endocrinologia e., Diabetologia Pediatrica Lera R; De Luna, L; Kienberger, B; Ferrito, L; Gualtieri, A; Zecchino, C; Piccino, E; Ortolani, F; Zucchini, S; Maltoni, G; Pasquino, B; Reinstadler, P; Prandi, E; Zattoni, V; Gallo, F; Morganti, G; Guerraggio, L; Ripoli, C; Frongia, M; Pusceddu, P; La Loggia, A; Scanu, P; Cardinale, G; Ponzi, G; Tomaselli, Lg; Rapisarda, V; Citriniti, F; Soprani, T; Tumini, S; Lazzaro, N; De Donno, V; Banin, P; Toni, S; Lenzi, L; Mainetti, B; Coccioli, Ms; D’Annunzio, G; Minuto, N; Montani, E; Maccioni, R; Marongiu, U; Beccaria, L; Bruzzese, M; Mammì, F; Pardi, D; Lombardo, F; Ventrici, C; Scaramazza, A; Ferrari, M; Bonfanti, R; Rigamonti, A; Iughetti, L; Predieri, B; Iafusco, D; Confetto, S; Zanfardino, A; Prisco, F; Franzese, A; De Nitto, E; Cadario, F; Milia, A; Piredda, G; Mereu, L; Soro, M; Correddu, A; Pipia, A; Monciotti, C; Cardella, F; De Berardinis, F; Santoro, G; Chiari, G; Berioli, Mg; Federico, G; Zanette, G; Marsciani, A; Pedini, A; Patera, Ip; Schiaffini, R; Bitti, M; Lidano, R; Pietrosanti, S; Delvecchio, M; Trada, M; Marinaro, A; Meloni, Gianfranco; Galero, A; Fichera, G; Bulciolu, P; Rabbone, I; Ignaccolo, G; Cauvin, V; Franceschi, R; Faleschini, E; Tornese, G; Salvatoni, A; Cardani, R; Maffeis, C; Marigliano, M; Sabbion, A; Arnaldi, C.. - In: GIDM. GIORNALE ITALIANO DI DIABETOLOGIA E METABOLISMO. - ISSN 1593-6104. - 34:3(2014), pp. 110-116.
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