The essay offers a critical evaluation of the historiographical, biographical and laudatory accounts of the Aragonese age, in an attempt to enter into the «quidditas» of the individual works by examining the elements that contribute to the delineation of their physiognomy, from the rhetorical-typological to the philological, including their relationships with the classical and historical-cultural traditions. The pathway undertaken initially devotes ample space to the historiographical controversy between Valla and Facio, seeking out the points of view from which the choices made by these two humanists flowed in the fields of the classical «auctoritates» to be adopted, as well as the documentary, narrative and linguistic practices to be pursued. This section is followed by an examination of the works of Facio and Beccadelli (known as Panormita), which are dedicated to the legend of King Alphonso; while the sections focused upon Beccadelli himself, as well as the quintessential figure of Pontanus, are dedicated to the historical-political and cultural aspects. In order to shed some light upon the humus and the “horizon of expectation” with which these humanists were forced to confront themselves, a number of references are also made to the works of T. Chaula, G. Pelegrí, A. de Grassis, N. Sagundino and G. Albino, not to mention «Arcadia», by Sannazaro. The final section focuses upon the interactions between the establishment of the legend of King Alphonso and the protagonistic figures of other political and cultural ambits, such as Mohammed II and pope Nicholas V Parentucelli, in order to attempt to identify their relative contributions, which J. Lotman defined as «interdependent semiotic systems».

Il lavoro si propone di ragionare criticamente intorno alla produzione storiografica, biografica e laudativa dell’età aragonese, cercando il più possibile di applicare il monito «distingue frequenter» – che Carlo Dionisotti ha rivolto in particolare a chi intende far storia dell’Umanesimo italiano –, per provare ad entrare nella «quidditas» delle singole opere, attraverso l’indagine degli elementi che contribuiscono a delinearne la fisionomia, da quello retorico-tipologico a quello filologico, da quello (fondativo e fondamentale) dei loro rapporti con la tradizione classica a quello storico-culturale. Muovendo dagli studî di un Maestro quale Gianvito Resta, il percorso svolto dedica inizialmente ampio spazio alla controversia storiografica tra il Valla ed il Facio, alla ricerca dei punti di vista dai quali scaturiscono le scelte compiute dai due umanisti nei campi delle «auctoritates» classiche da adottare e della prassi documentaria, narrativa e linguistica da perseguire. A questa sezione fa séguito l’indagine rivolta alle opere del Facio e del Panormita che hanno come obiettivo la costituzione del mito alfonsino; mentre alla fase storico-politica e culturale ferrantea appartengono le sezioni incentrate ancora una volta sul Panormita, e sulla figura nodale del Pontano. Al fine di porre in luce l’humus e l’“orizzonte d’attesa” coi quali questi umanisti si trovano a confrontare, alcuni accenni vengono altresì fatti alle opere di T. Chaula, G. Pelegrí, A. de Grassis, N. Sagundino e G. Albino, nonché all’«Arcadia» sannazariana. La sezione conclusiva si sofferma sugli intrecci fra la delineazione del mito alfonsino e quella di figure protagonistiche appartenenti ad altri àmbiti politico-culturali, quali Maometto II ed il pontefice Niccolò V Parentucelli, per cercare d’individuare l’apporto ad esse di quelli che J. Lotman ha definiti «sistemi semiotici interdipendenti», e che già M. Praz aveva indagati con inarrivabile finezza critica nei suoi studî sul parallelo fra la letteratura e le arti.

«Historica sinceritas», mitopoiesi della figura protagonistica e tradizione classica nella storiografia dell’età aragonese. Appunti critici / Sarnelli, Mauro. - In: ATTI E MEMORIE DELL'ARCADIA. - ISSN 1127-249X. - 3:(2014), pp. 7-68.

«Historica sinceritas», mitopoiesi della figura protagonistica e tradizione classica nella storiografia dell’età aragonese. Appunti critici

SARNELLI, Mauro
2014-01-01

Abstract

The essay offers a critical evaluation of the historiographical, biographical and laudatory accounts of the Aragonese age, in an attempt to enter into the «quidditas» of the individual works by examining the elements that contribute to the delineation of their physiognomy, from the rhetorical-typological to the philological, including their relationships with the classical and historical-cultural traditions. The pathway undertaken initially devotes ample space to the historiographical controversy between Valla and Facio, seeking out the points of view from which the choices made by these two humanists flowed in the fields of the classical «auctoritates» to be adopted, as well as the documentary, narrative and linguistic practices to be pursued. This section is followed by an examination of the works of Facio and Beccadelli (known as Panormita), which are dedicated to the legend of King Alphonso; while the sections focused upon Beccadelli himself, as well as the quintessential figure of Pontanus, are dedicated to the historical-political and cultural aspects. In order to shed some light upon the humus and the “horizon of expectation” with which these humanists were forced to confront themselves, a number of references are also made to the works of T. Chaula, G. Pelegrí, A. de Grassis, N. Sagundino and G. Albino, not to mention «Arcadia», by Sannazaro. The final section focuses upon the interactions between the establishment of the legend of King Alphonso and the protagonistic figures of other political and cultural ambits, such as Mohammed II and pope Nicholas V Parentucelli, in order to attempt to identify their relative contributions, which J. Lotman defined as «interdependent semiotic systems».
2014
Il lavoro si propone di ragionare criticamente intorno alla produzione storiografica, biografica e laudativa dell’età aragonese, cercando il più possibile di applicare il monito «distingue frequenter» – che Carlo Dionisotti ha rivolto in particolare a chi intende far storia dell’Umanesimo italiano –, per provare ad entrare nella «quidditas» delle singole opere, attraverso l’indagine degli elementi che contribuiscono a delinearne la fisionomia, da quello retorico-tipologico a quello filologico, da quello (fondativo e fondamentale) dei loro rapporti con la tradizione classica a quello storico-culturale. Muovendo dagli studî di un Maestro quale Gianvito Resta, il percorso svolto dedica inizialmente ampio spazio alla controversia storiografica tra il Valla ed il Facio, alla ricerca dei punti di vista dai quali scaturiscono le scelte compiute dai due umanisti nei campi delle «auctoritates» classiche da adottare e della prassi documentaria, narrativa e linguistica da perseguire. A questa sezione fa séguito l’indagine rivolta alle opere del Facio e del Panormita che hanno come obiettivo la costituzione del mito alfonsino; mentre alla fase storico-politica e culturale ferrantea appartengono le sezioni incentrate ancora una volta sul Panormita, e sulla figura nodale del Pontano. Al fine di porre in luce l’humus e l’“orizzonte d’attesa” coi quali questi umanisti si trovano a confrontare, alcuni accenni vengono altresì fatti alle opere di T. Chaula, G. Pelegrí, A. de Grassis, N. Sagundino e G. Albino, nonché all’«Arcadia» sannazariana. La sezione conclusiva si sofferma sugli intrecci fra la delineazione del mito alfonsino e quella di figure protagonistiche appartenenti ad altri àmbiti politico-culturali, quali Maometto II ed il pontefice Niccolò V Parentucelli, per cercare d’individuare l’apporto ad esse di quelli che J. Lotman ha definiti «sistemi semiotici interdipendenti», e che già M. Praz aveva indagati con inarrivabile finezza critica nei suoi studî sul parallelo fra la letteratura e le arti.
«Historica sinceritas», mitopoiesi della figura protagonistica e tradizione classica nella storiografia dell’età aragonese. Appunti critici / Sarnelli, Mauro. - In: ATTI E MEMORIE DELL'ARCADIA. - ISSN 1127-249X. - 3:(2014), pp. 7-68.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11388/59764
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