The religious qualification of the time is described in the sacerdotal documents as a prerogative of the sacerdotes. Numa Pompilius, reformed the traditional religion, improving the calendar, parting the time both of gods and of men and ascribing the observance of religious qualification (and therefore legal and political) of the time in the office of the sacerdotes pontifices (Livius 1.20.5-7). The College of Pontiffs had the power to manage the calendar defining the cives’ religious duties to preserve the pax deorum. In religious regulations the respect of the feriae, the days reserved of the gods, was interpreted and supervised by the College of Pontiffs (Gellius Noct. Att. 2.28.2-3, 4.6.9-10, 5.17.2; Macrobius Sat. 1.16.24; Plinius Nat. hist. 18.14); this is showed in the fragments of decreta pontificum, regarding temporal qualifications of cult prescription or religious practices. These documents are extremely important, because they are the original and reliable nucleus of Roman historiography and the authentic evidence of the first systematic reflections of the oldest jurists (the priests).

La qualificazione religiosa del tempo è descritta nei documenti sacerdotali come prerogativa esclusiva dei sacerdotes. Numa Pompilio, nel riformare la religione tradizionale, ristrutturò il calendario, divise il tempo tra dèi e uomini, e ascrisse l’osservanza della qualificazione religiosa (e quindi giuridica e politica) del tempo tra gli “officia” dei sacerdotes pontifices (Livius 1.20.5-7). La competenza pontificale di definizione annuale del calendario scandiva i doveri religiosi a cui i cives dovevano attenersi, poiché da tale osservanza dipendeva la conservazione della pax deorum. Tra prescrizioni cultuali, il rispetto delle feriae, i giorni riservati agli dèi, fu oggetto di costante e accurata interpretatio dei pontefici (Gellius Noct. Att. 2.28.2-3, 4.6.9-10, 5.17.2; Macrobius Sat. 1.16.24; Plinius Nat. hist. 18.14); come emerge dall’analisi di alcuni frammenti di decreta pontificum, attinenti a qualificazioni temporali di prescrizioni del culto o di cerimonie religiose. Si tratta di documenti di straordinaria importanza, poiché costituiscono il nucleo risalente e affidabile della storiografica romana e le evidenze autentiche delle prime riflessioni sistematiche dei più antichi giuristi (i sacerdoti).

Qualificazione/riqualificazione religiosa del tempo nei documenti dei sacerdoti in Roma repubblicana / Sini, Francesco. - In: DIRITTO@STORIA. - ISSN 1825-0300. - 12:12(2014).

Qualificazione/riqualificazione religiosa del tempo nei documenti dei sacerdoti in Roma repubblicana

SINI, Francesco
2014-01-01

Abstract

The religious qualification of the time is described in the sacerdotal documents as a prerogative of the sacerdotes. Numa Pompilius, reformed the traditional religion, improving the calendar, parting the time both of gods and of men and ascribing the observance of religious qualification (and therefore legal and political) of the time in the office of the sacerdotes pontifices (Livius 1.20.5-7). The College of Pontiffs had the power to manage the calendar defining the cives’ religious duties to preserve the pax deorum. In religious regulations the respect of the feriae, the days reserved of the gods, was interpreted and supervised by the College of Pontiffs (Gellius Noct. Att. 2.28.2-3, 4.6.9-10, 5.17.2; Macrobius Sat. 1.16.24; Plinius Nat. hist. 18.14); this is showed in the fragments of decreta pontificum, regarding temporal qualifications of cult prescription or religious practices. These documents are extremely important, because they are the original and reliable nucleus of Roman historiography and the authentic evidence of the first systematic reflections of the oldest jurists (the priests).
2014
La qualificazione religiosa del tempo è descritta nei documenti sacerdotali come prerogativa esclusiva dei sacerdotes. Numa Pompilio, nel riformare la religione tradizionale, ristrutturò il calendario, divise il tempo tra dèi e uomini, e ascrisse l’osservanza della qualificazione religiosa (e quindi giuridica e politica) del tempo tra gli “officia” dei sacerdotes pontifices (Livius 1.20.5-7). La competenza pontificale di definizione annuale del calendario scandiva i doveri religiosi a cui i cives dovevano attenersi, poiché da tale osservanza dipendeva la conservazione della pax deorum. Tra prescrizioni cultuali, il rispetto delle feriae, i giorni riservati agli dèi, fu oggetto di costante e accurata interpretatio dei pontefici (Gellius Noct. Att. 2.28.2-3, 4.6.9-10, 5.17.2; Macrobius Sat. 1.16.24; Plinius Nat. hist. 18.14); come emerge dall’analisi di alcuni frammenti di decreta pontificum, attinenti a qualificazioni temporali di prescrizioni del culto o di cerimonie religiose. Si tratta di documenti di straordinaria importanza, poiché costituiscono il nucleo risalente e affidabile della storiografica romana e le evidenze autentiche delle prime riflessioni sistematiche dei più antichi giuristi (i sacerdoti).
Qualificazione/riqualificazione religiosa del tempo nei documenti dei sacerdoti in Roma repubblicana / Sini, Francesco. - In: DIRITTO@STORIA. - ISSN 1825-0300. - 12:12(2014).
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