The essay is focused on assets held in common and discusses the role that the contract may play in this regard. As a starting point, the idea of common assets emphasizes the interests of a group of persons towards access and exploitation of a certain resource; in this way, common assets put in crisis the traditional concept of private ownership. This concept has been set up pursuant to an individualistic approach and, therefore, reveals its ineptitude in governing the plural perspective of access and exploitation of certain assets. Nor does recourse to public ownership provide adequate instruments, since it reproduces the issues raised by the general concept of private ownership. In this scenario, the contract may assume a relevant role, to the extent that it is considered a tool useful not only to regulate the circulation of the assets, but also to organise their use and their management.

Il saggio prende spunto dalla recente attenzione che il dibattito giuridico ha dedicato al tema dei beni comuni, per sviluppare una riflessione circa il ruolo che l’istituto contrattuale può svolgere al riguardo. Il ragionamento muove dalla premessa secondo cui i beni comuni valorizzano le esigenze della collettività rispetto all’accesso ed al godimento delle risorse; in tal modo, essi mettono in crisi il concetto tradizionale di proprietà, nella sua accezione tradizionale. L’istituto proprietario, infatti, è stato costruito secondo una impostazione chiaramente individualistica e, pertanto, mostra la sua insufficienza allorché si tratti di governare una dimensione collettiva. Neppure il ricorso alla proprietà pubblica pare idoneo a fornire risposte pienamente adeguate, posto che, oltre a riprodurre le aporie dell’istituto dominicale, non sempre riesce ad assicurare la fluidità del circuito decisionale tra amministratori pubblici ed collettività di riferimento. In questo scenario, il contratto sembra destinato ad assumere un ruolo rilevante, nella misura in cui si condivida l’assunto che il contratto non è solo lo strumento per disciplinare la circolazione dei beni, ma anche per organizzare il godimento e la loro gestione, che sovente assume profili assai più complessi rispetto alla dimensione meramente individuale. Questa prospettiva trova significativi riscontri già nel dato normativo vigente, come attestano le esperienze relative agli usi civici, nonché al condominio ed alla multiproprietà. Il saggio si chiude con una esemplificazione sulla materia dei rifiuti.

Common Goods and the Role of the Contract / Nervi, Andrea. - In: EUROPEAN REVIEW OF CONTRACT LAW. - ISSN 1614-9920. - 9:Issue 4(2013), pp. 409-429.

Common Goods and the Role of the Contract

NERVI, Andrea
2013-01-01

Abstract

The essay is focused on assets held in common and discusses the role that the contract may play in this regard. As a starting point, the idea of common assets emphasizes the interests of a group of persons towards access and exploitation of a certain resource; in this way, common assets put in crisis the traditional concept of private ownership. This concept has been set up pursuant to an individualistic approach and, therefore, reveals its ineptitude in governing the plural perspective of access and exploitation of certain assets. Nor does recourse to public ownership provide adequate instruments, since it reproduces the issues raised by the general concept of private ownership. In this scenario, the contract may assume a relevant role, to the extent that it is considered a tool useful not only to regulate the circulation of the assets, but also to organise their use and their management.
2013
Il saggio prende spunto dalla recente attenzione che il dibattito giuridico ha dedicato al tema dei beni comuni, per sviluppare una riflessione circa il ruolo che l’istituto contrattuale può svolgere al riguardo. Il ragionamento muove dalla premessa secondo cui i beni comuni valorizzano le esigenze della collettività rispetto all’accesso ed al godimento delle risorse; in tal modo, essi mettono in crisi il concetto tradizionale di proprietà, nella sua accezione tradizionale. L’istituto proprietario, infatti, è stato costruito secondo una impostazione chiaramente individualistica e, pertanto, mostra la sua insufficienza allorché si tratti di governare una dimensione collettiva. Neppure il ricorso alla proprietà pubblica pare idoneo a fornire risposte pienamente adeguate, posto che, oltre a riprodurre le aporie dell’istituto dominicale, non sempre riesce ad assicurare la fluidità del circuito decisionale tra amministratori pubblici ed collettività di riferimento. In questo scenario, il contratto sembra destinato ad assumere un ruolo rilevante, nella misura in cui si condivida l’assunto che il contratto non è solo lo strumento per disciplinare la circolazione dei beni, ma anche per organizzare il godimento e la loro gestione, che sovente assume profili assai più complessi rispetto alla dimensione meramente individuale. Questa prospettiva trova significativi riscontri già nel dato normativo vigente, come attestano le esperienze relative agli usi civici, nonché al condominio ed alla multiproprietà. Il saggio si chiude con una esemplificazione sulla materia dei rifiuti.
Common Goods and the Role of the Contract / Nervi, Andrea. - In: EUROPEAN REVIEW OF CONTRACT LAW. - ISSN 1614-9920. - 9:Issue 4(2013), pp. 409-429.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11388/56852
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact