I saggi contenuti in questo volume affrontano temi diversi tra loro, ma so-no mossi dalla maturazione di una tensione comune: comprendere e tentare di comporre il quadro sociale e culturale in cui si produce la conoscenza scientifica nelle società contemporanee. A partire da questa tensione, il libro prende avvio dalla discussione di alcuni tra i principali fattori che attualmente concorrono al mutamento sociale. Il punto di partenza di questa analisi è for-nito dalla situazione di profonda crisi economica e finanziaria mondiale le cui origini vengono ricondotte a fenomeni interrelati non solo di natura economi-ca, ma pure sociale, politica, culturale, ideologica che prendono forma in un periodo che si situa a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso. In que-sto medesimo periodo si osservano i primi segnali di un processo che porterà gradualmente a considerare la conoscenza come un fattore portante dei si-stemi economici nelle società contemporanee. All’inizio del nuovo millen-nio, grazie anche al ruolo di grande rilievo giocato in questo senso dall’Ocse, l’orientamento strategico delle politiche in diversi paesi – e in specie nell’Unione europea, con la cosiddetta “Strategia di Lisbona” – è segnato dal riferimento all’economia basata sulla conoscenza. L’insieme di questi mutamenti si riflette nei profondi cambiamenti che interessano la riorganizzazione politica e culturale delle dinamiche di pro-duzione e diffusione del sapere scientifico. È in questo quadro che, in Italia come in altri paesi, prendono forma e si diffondono nuove modalità di go-verno dei sistemi universitari e delle singole istituzioni di educazione supe-riore rivedendone le basi stesse dei meccanismi istituzionali e non che li re-golano. Un ruolo di rilievo in questo senso è svolto dalla diffusione di pro-cedure di valutazione sempre più codificate. In sintesi, l’università sta sì cambiando, ma perché è cambiato il rappor-to tra ricerca e società: mutano i meccanismi di regolazione e mutano le re-lazioni con vecchi e nuovi portatori di interesse. Ciò comporta che la cosid-detta “terza missione” delle università riacquisti particolare rilevanza e che in seno a questa funzione si sviluppi anche l’ambito dell’impegno civico e del servizio alla comunità. Una funzione, questa, che pare particolarmente confacente alle tensioni morali che animano una sociologia che ambisca ad esercitare un ruolo pubblico.
La ricerca sociologica tra valutazione e impegno civico. Saggi sulla crisi e l’università nelle società delle conoscenze / Vargiu, Andrea. - (2012), pp. 5-272.
La ricerca sociologica tra valutazione e impegno civico. Saggi sulla crisi e l’università nelle società delle conoscenze
VARGIU, Andrea
2012-01-01
Abstract
I saggi contenuti in questo volume affrontano temi diversi tra loro, ma so-no mossi dalla maturazione di una tensione comune: comprendere e tentare di comporre il quadro sociale e culturale in cui si produce la conoscenza scientifica nelle società contemporanee. A partire da questa tensione, il libro prende avvio dalla discussione di alcuni tra i principali fattori che attualmente concorrono al mutamento sociale. Il punto di partenza di questa analisi è for-nito dalla situazione di profonda crisi economica e finanziaria mondiale le cui origini vengono ricondotte a fenomeni interrelati non solo di natura economi-ca, ma pure sociale, politica, culturale, ideologica che prendono forma in un periodo che si situa a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso. In que-sto medesimo periodo si osservano i primi segnali di un processo che porterà gradualmente a considerare la conoscenza come un fattore portante dei si-stemi economici nelle società contemporanee. All’inizio del nuovo millen-nio, grazie anche al ruolo di grande rilievo giocato in questo senso dall’Ocse, l’orientamento strategico delle politiche in diversi paesi – e in specie nell’Unione europea, con la cosiddetta “Strategia di Lisbona” – è segnato dal riferimento all’economia basata sulla conoscenza. L’insieme di questi mutamenti si riflette nei profondi cambiamenti che interessano la riorganizzazione politica e culturale delle dinamiche di pro-duzione e diffusione del sapere scientifico. È in questo quadro che, in Italia come in altri paesi, prendono forma e si diffondono nuove modalità di go-verno dei sistemi universitari e delle singole istituzioni di educazione supe-riore rivedendone le basi stesse dei meccanismi istituzionali e non che li re-golano. Un ruolo di rilievo in questo senso è svolto dalla diffusione di pro-cedure di valutazione sempre più codificate. In sintesi, l’università sta sì cambiando, ma perché è cambiato il rappor-to tra ricerca e società: mutano i meccanismi di regolazione e mutano le re-lazioni con vecchi e nuovi portatori di interesse. Ciò comporta che la cosid-detta “terza missione” delle università riacquisti particolare rilevanza e che in seno a questa funzione si sviluppi anche l’ambito dell’impegno civico e del servizio alla comunità. Una funzione, questa, che pare particolarmente confacente alle tensioni morali che animano una sociologia che ambisca ad esercitare un ruolo pubblico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.