One of the special aspects of Sardinian prehistory is continuity, which characterizes the Neolithic and Eneolithic cultural developments. Between the VI and the III millennium BC, Sardinia, even having a signifi cant role in the contacts of Mediterranean network, thanks to its insularity and to the fi ltrated and mediated cultural input from outside, maintains strong elements of tradition and a gradual evolution in cultural aspects. Only in the middle Eneolithic the impact with external cultural movements assumes as proportion to cause the facies autochthonous involution. Many authors in the past have found elements with a strong tradition that is carried from one period to the next. A typological systematic analysis of Sub-Ozieri, Filigosa and Abealzu pottery confi rmed the character of gradual progress according to an evolution line of Ozieri matrix, confi rmed in other contextual data and in radiocarbon data. Considering the chronological reference frame and the innovation elements that characterize it, in the Ozieri period, taking its widest sense, we can probably identify the transition from the Neolithic to Eneolithic in the central centuries of the IV millennium BC. Th e most evident testimony of a gradual transition is detectable in the site of Monte d’Accoddi. In the III millennium, Filigosa and Abealzu aspects, whose characters are of evolved Eneolithic, come in contact with the Monte Claro period, which shows a separate physiognomy and seems developed along a wide arc of time.

Uno degli aspetti peculiari della preistoria sarda è la continuità, che caratterizza gli sviluppi culturali del Neolitico e dell’Eneolitico; tra il VI e il III millennio BC la Sardegna, pur inserita con un ruolo non secondario nella rete dei contatti del Mediterraneo, grazie alla sua insularità ed al fi ltrato e mediato apporto culturale dall’esterno, mantiene forti elementi di tradizione ed un’evoluzione graduale. Solo col pieno Eneolitico l’impatto con movimenti culturali esterni assume proporzioni tali da provocare l’involuzione delle facies autoctone. Vari autori in passato hanno rilevato gli elementi di forte tradizione che si trasmettono da un periodo al successivo. Un’analisi tipologica sistematica dei materiali ceramici Sub-Ozieri, Filigosa e Abealzu ha confermato il carattere di sviluppo graduale secondo una linea evolutiva di matrice Ozieri, che trova conferma negli altri dati contestuali e nelle datazioni radiometriche. Considerato l’arco cronologico di riferimento e gli elementi di innovazione che lo caratterizzano, in seno all’Ozieri nella sua accezione più generale possiamo verosimilmente individuare la transizione dal Neolitico all’Eneolitico nei secoli centrali del IV millennio BC; la testimonianza più evidente di un passaggio graduale è rintracciabile a Monte d’Accoddi. Nel III millennio gli aspetti di Filigosa e di Abealzu, nei quali sono ormai presenti tutti i caratteri del pieno Eneolitico, entrano in contatto con il Monte Claro, che mostra una fi sionomia distinta e sembra essersi sviluppato lungo un ampio arco di tempo.

L’Eneolitico antico, medio ed evoluto in Sardegna: dalla fine dell’Ozieri all’Abealzu / Melis, Maria Grazia. - I:(2009), pp. 81-95. (Intervento presentato al convegno XLIV Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria tenutosi a Cagliari, Barumini, Sassari nel 23-28 novembre 2009).

L’Eneolitico antico, medio ed evoluto in Sardegna: dalla fine dell’Ozieri all’Abealzu

MELIS, Maria Grazia
2009-01-01

Abstract

One of the special aspects of Sardinian prehistory is continuity, which characterizes the Neolithic and Eneolithic cultural developments. Between the VI and the III millennium BC, Sardinia, even having a signifi cant role in the contacts of Mediterranean network, thanks to its insularity and to the fi ltrated and mediated cultural input from outside, maintains strong elements of tradition and a gradual evolution in cultural aspects. Only in the middle Eneolithic the impact with external cultural movements assumes as proportion to cause the facies autochthonous involution. Many authors in the past have found elements with a strong tradition that is carried from one period to the next. A typological systematic analysis of Sub-Ozieri, Filigosa and Abealzu pottery confi rmed the character of gradual progress according to an evolution line of Ozieri matrix, confi rmed in other contextual data and in radiocarbon data. Considering the chronological reference frame and the innovation elements that characterize it, in the Ozieri period, taking its widest sense, we can probably identify the transition from the Neolithic to Eneolithic in the central centuries of the IV millennium BC. Th e most evident testimony of a gradual transition is detectable in the site of Monte d’Accoddi. In the III millennium, Filigosa and Abealzu aspects, whose characters are of evolved Eneolithic, come in contact with the Monte Claro period, which shows a separate physiognomy and seems developed along a wide arc of time.
2009
978-88-6045-054-8
Uno degli aspetti peculiari della preistoria sarda è la continuità, che caratterizza gli sviluppi culturali del Neolitico e dell’Eneolitico; tra il VI e il III millennio BC la Sardegna, pur inserita con un ruolo non secondario nella rete dei contatti del Mediterraneo, grazie alla sua insularità ed al fi ltrato e mediato apporto culturale dall’esterno, mantiene forti elementi di tradizione ed un’evoluzione graduale. Solo col pieno Eneolitico l’impatto con movimenti culturali esterni assume proporzioni tali da provocare l’involuzione delle facies autoctone. Vari autori in passato hanno rilevato gli elementi di forte tradizione che si trasmettono da un periodo al successivo. Un’analisi tipologica sistematica dei materiali ceramici Sub-Ozieri, Filigosa e Abealzu ha confermato il carattere di sviluppo graduale secondo una linea evolutiva di matrice Ozieri, che trova conferma negli altri dati contestuali e nelle datazioni radiometriche. Considerato l’arco cronologico di riferimento e gli elementi di innovazione che lo caratterizzano, in seno all’Ozieri nella sua accezione più generale possiamo verosimilmente individuare la transizione dal Neolitico all’Eneolitico nei secoli centrali del IV millennio BC; la testimonianza più evidente di un passaggio graduale è rintracciabile a Monte d’Accoddi. Nel III millennio gli aspetti di Filigosa e di Abealzu, nei quali sono ormai presenti tutti i caratteri del pieno Eneolitico, entrano in contatto con il Monte Claro, che mostra una fi sionomia distinta e sembra essersi sviluppato lungo un ampio arco di tempo.
L’Eneolitico antico, medio ed evoluto in Sardegna: dalla fine dell’Ozieri all’Abealzu / Melis, Maria Grazia. - I:(2009), pp. 81-95. (Intervento presentato al convegno XLIV Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria tenutosi a Cagliari, Barumini, Sassari nel 23-28 novembre 2009).
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