Tesi sostenuta Il presente contributo, a partire dall’analisi di un caso significativo – una installazione presentata all’Esposizione universale di Shangai da Studio Azzurro alla cui realizzazione l’autrice ha direttamente contribuito– intende esplorare le potenzialità che i linguaggi artistici, intrecciati all’uso delle nuove tecnologie, possono offrire per attivare forme partecipate ed interattive di inedite “narrazioni” di città. La tesi che si intende sostenere è che, intrecciando questi strumenti e questi linguaggi “contemporanei”, sia possibile creare ambienti sensibili e interattivi, capaci di liberare le presenze che stanno sotto la rappresentazione, al di là della rappresentazione. Grazie a questi ambienti diventa infatti possibile andare oltre la “solidificazione del presente” per ritrovare il contatto con la temporalità che il territorio contiene, e allo stesso tempo dare voce ed espressione a quelle dimensioni immateriali ed invisibili che la logica della rappresentazione cartografica ci aveva costretto ad abbandonare. Campo entro cui la tesi trova la sua argomentazione La tesi si colloca sullo sfondo della revisione critica del paradigma prospettico e cartografico che, a partire dal Quattrocento, ha profondamente modificato il nostro modo di conoscere interpretare e progettare il territorio e la città, privilegiando in maniera sostanziale le dimensioni della visibilità e dell’atemporalità su tutte le altre componenti della realtà. E per indicare alcune possibili direzioni di superamento si rivolge nella direzione aperta da alcuni interessanti filoni della ricerca artistica contemporanea che, attraverso l’uso delle nuove tecnologie, lavorano alla costruzione di ambienti sensibili in cui, abolito il primato dello sguardo e la linearità del racconto, lavorano per “creare fessure sprofondamenti, prolungando i limiti spaziali, travalicando le modalità di rappresentazione prospettica per evocare dimensioni originali e imprevedibili” (Rosa). Prospettive di lavoro La creazione di questi ambienti sensibili, veri e propri contesti relazionali e interattivi, oltre che offrirci nuove chiavi per accedere e dare espressioni alle dimensioni temporali e immateriali che producono la città, ci forniscono preziose indicazioni per innescare processi vivi ed esperienziali di “apprendimento collettivo”. Proprio perché in grado di coinvolgere attivamente gli stessi fruitori, attraverso l’uso di interfacce naturali e la sperimentazione di linguaggi ludici metaforici e sensoriali in grado di rimettere in gioco l’esperienza viva dei corpi e l’intelligenza delle emozioni, essi possono diventare strumenti importanti per attivare contesti di conoscenza e di partecipazione attiva alla costruzione della città.

Sensitive city: la città dei portatori di storie. Intrecciare arte, memoria e nuove tecnologie per costruire nuovi modi di narrare la città / Decandia, Lidia. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - Abitare l'italia, Territori, Economie, Diseguaglianze. XIV Conferenza SIU 24/25/26 marzo 2011. Torino, 24/25/26 marzo 2011.(2011), pp. 1-8.

Sensitive city: la città dei portatori di storie. Intrecciare arte, memoria e nuove tecnologie per costruire nuovi modi di narrare la città.

DECANDIA, Lidia
2011-01-01

Abstract

Tesi sostenuta Il presente contributo, a partire dall’analisi di un caso significativo – una installazione presentata all’Esposizione universale di Shangai da Studio Azzurro alla cui realizzazione l’autrice ha direttamente contribuito– intende esplorare le potenzialità che i linguaggi artistici, intrecciati all’uso delle nuove tecnologie, possono offrire per attivare forme partecipate ed interattive di inedite “narrazioni” di città. La tesi che si intende sostenere è che, intrecciando questi strumenti e questi linguaggi “contemporanei”, sia possibile creare ambienti sensibili e interattivi, capaci di liberare le presenze che stanno sotto la rappresentazione, al di là della rappresentazione. Grazie a questi ambienti diventa infatti possibile andare oltre la “solidificazione del presente” per ritrovare il contatto con la temporalità che il territorio contiene, e allo stesso tempo dare voce ed espressione a quelle dimensioni immateriali ed invisibili che la logica della rappresentazione cartografica ci aveva costretto ad abbandonare. Campo entro cui la tesi trova la sua argomentazione La tesi si colloca sullo sfondo della revisione critica del paradigma prospettico e cartografico che, a partire dal Quattrocento, ha profondamente modificato il nostro modo di conoscere interpretare e progettare il territorio e la città, privilegiando in maniera sostanziale le dimensioni della visibilità e dell’atemporalità su tutte le altre componenti della realtà. E per indicare alcune possibili direzioni di superamento si rivolge nella direzione aperta da alcuni interessanti filoni della ricerca artistica contemporanea che, attraverso l’uso delle nuove tecnologie, lavorano alla costruzione di ambienti sensibili in cui, abolito il primato dello sguardo e la linearità del racconto, lavorano per “creare fessure sprofondamenti, prolungando i limiti spaziali, travalicando le modalità di rappresentazione prospettica per evocare dimensioni originali e imprevedibili” (Rosa). Prospettive di lavoro La creazione di questi ambienti sensibili, veri e propri contesti relazionali e interattivi, oltre che offrirci nuove chiavi per accedere e dare espressioni alle dimensioni temporali e immateriali che producono la città, ci forniscono preziose indicazioni per innescare processi vivi ed esperienziali di “apprendimento collettivo”. Proprio perché in grado di coinvolgere attivamente gli stessi fruitori, attraverso l’uso di interfacce naturali e la sperimentazione di linguaggi ludici metaforici e sensoriali in grado di rimettere in gioco l’esperienza viva dei corpi e l’intelligenza delle emozioni, essi possono diventare strumenti importanti per attivare contesti di conoscenza e di partecipazione attiva alla costruzione della città.
2011
Sensitive city: la città dei portatori di storie. Intrecciare arte, memoria e nuove tecnologie per costruire nuovi modi di narrare la città / Decandia, Lidia. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - Abitare l'italia, Territori, Economie, Diseguaglianze. XIV Conferenza SIU 24/25/26 marzo 2011. Torino, 24/25/26 marzo 2011.(2011), pp. 1-8.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11388/49339
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact