Il saggio esamina la struttura della verità con riferimento alle tre dimensioni del "dire", del "negare" e del "pensare".Da un pubto di vista formale, l'atto del dire è espresso in greco antico dal verbo "leghein". Quando il nostro "dire è un "leghein", possiamo dire tutto ciò che vogliamo, cioè possiamo dire la verità e il suo contrario, possiamo dire ciò che è e ciò che non è. Ma c'è un altro verbo greco, "phraziein" (che esprime un significato perfetto); quando "diciamo" ciò che non è vero o ciò che non è affatto, per la lingua greca (e soprattutto per Parmenide) il nostro parlare è un "leghein", ma non un "phrazein". La differenza fra la scelta etica di dire la verità (come espressione di sincerità) e quella di negare la verità (per ingannare qualcuno) si pone su questa base, così come il problema dell'essere come verità e della falsità come non-essere.. L'etica è resa possibile dal fondamento della logica formale, non dal fondamento dell'ontologia. Ma quando esaminiamo la verità con riferimento al pensiero, ci troviamo di fronte al seguente problema: la verità è pensabile solo attraverso il linguaggio o nel suo senso più profondo è ineffabile? Metafisica e ontologia rispondono a questa domanda attraverso due strategie diverse e incompatibili
Dire, negare, pensare la verità / Visentin, Mauro. - In: DIVUS THOMAS. - ISSN 0012-4257. - 123:3(2020), pp. 54-77.
Dire, negare, pensare la verità
Mauro Visentin
2020-01-01
Abstract
Il saggio esamina la struttura della verità con riferimento alle tre dimensioni del "dire", del "negare" e del "pensare".Da un pubto di vista formale, l'atto del dire è espresso in greco antico dal verbo "leghein". Quando il nostro "dire è un "leghein", possiamo dire tutto ciò che vogliamo, cioè possiamo dire la verità e il suo contrario, possiamo dire ciò che è e ciò che non è. Ma c'è un altro verbo greco, "phraziein" (che esprime un significato perfetto); quando "diciamo" ciò che non è vero o ciò che non è affatto, per la lingua greca (e soprattutto per Parmenide) il nostro parlare è un "leghein", ma non un "phrazein". La differenza fra la scelta etica di dire la verità (come espressione di sincerità) e quella di negare la verità (per ingannare qualcuno) si pone su questa base, così come il problema dell'essere come verità e della falsità come non-essere.. L'etica è resa possibile dal fondamento della logica formale, non dal fondamento dell'ontologia. Ma quando esaminiamo la verità con riferimento al pensiero, ci troviamo di fronte al seguente problema: la verità è pensabile solo attraverso il linguaggio o nel suo senso più profondo è ineffabile? Metafisica e ontologia rispondono a questa domanda attraverso due strategie diverse e incompatibiliI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.