La ricerca in oggetto verte sull’identificazione dei richiedenti asilo e dei migranti irregolari che arrivano in Europa. Se si prendesse atto che i metodi attualmente usati sono inefficienti e si cercasse di migliorarli, si attenuerebbe l’impatto sociale del fenomeno migratorio. Una delle principali accuse mosse ai richiedenti asilo è, infatti, che questi tendono a sottrarsi all’obbligo di fornire le impronte digitali; s’interpreta il rifiuto come segno dell’intento del migrante di nascondersi, per poter delinquere. Ciò aumenta il timore nei confronti del diverso e, come la storia ci insegna, la sfiducia verso un gruppo d’individui non può che perturbare l’ordine pubblico e generare violenza. Il presente documento intende mostrare che le procedure identificative dei richiedenti asilo vanno migliorate, poiché renderle più sostenibili per gli interessati sul piano psicologico ridurrebbe gli attriti tra noi e i newcomers, oltre che alleviare la loro condizione. Lo scopo proposto è contribuire ad una serena convivenza tra chi già abita e utilizza i territori dell’UE e chi in essi cerca rifugio e speranza. Questo permetterebbe, da un lato, di meglio condividere le risorse disponibili e, dall’altro, di costruire una realtà più equa e democratica: le stesse garanzie applicate per tutelare la riservatezza e dignità dei cittadini europei dovrebbero estendersi ad ogni persona, senza badare all’origine, cultura o etnia di appartenenza.

L'obbligo d'identificare i richiedenti asilo analizzato secondo il diritto alla "data protection" e alla dignità personale / Bendinelli, Roberta. - (2018).

L'obbligo d'identificare i richiedenti asilo analizzato secondo il diritto alla "data protection" e alla dignità personale.

Roberta Bendinelli
2018-01-01

Abstract

La ricerca in oggetto verte sull’identificazione dei richiedenti asilo e dei migranti irregolari che arrivano in Europa. Se si prendesse atto che i metodi attualmente usati sono inefficienti e si cercasse di migliorarli, si attenuerebbe l’impatto sociale del fenomeno migratorio. Una delle principali accuse mosse ai richiedenti asilo è, infatti, che questi tendono a sottrarsi all’obbligo di fornire le impronte digitali; s’interpreta il rifiuto come segno dell’intento del migrante di nascondersi, per poter delinquere. Ciò aumenta il timore nei confronti del diverso e, come la storia ci insegna, la sfiducia verso un gruppo d’individui non può che perturbare l’ordine pubblico e generare violenza. Il presente documento intende mostrare che le procedure identificative dei richiedenti asilo vanno migliorate, poiché renderle più sostenibili per gli interessati sul piano psicologico ridurrebbe gli attriti tra noi e i newcomers, oltre che alleviare la loro condizione. Lo scopo proposto è contribuire ad una serena convivenza tra chi già abita e utilizza i territori dell’UE e chi in essi cerca rifugio e speranza. Questo permetterebbe, da un lato, di meglio condividere le risorse disponibili e, dall’altro, di costruire una realtà più equa e democratica: le stesse garanzie applicate per tutelare la riservatezza e dignità dei cittadini europei dovrebbero estendersi ad ogni persona, senza badare all’origine, cultura o etnia di appartenenza.
2018
9788891783806
L'obbligo d'identificare i richiedenti asilo analizzato secondo il diritto alla "data protection" e alla dignità personale / Bendinelli, Roberta. - (2018).
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