Non vedo differenza, scrive Paul Celan a Hans Bender, tra una stretta di mano e un poema. Ecco il poema: linguaggio compiuto, ricondotto al livello di una interiezione, di un’espressione così poco articolata come una strizzata d’occhio, come un segno dato al prossimo! Segno di che? Di vita? Di benevolenza? Di complicità? O segno di nulla, o di complicità per nulla: dire senza detto. O segno che è il suo stesso significato: il soggetto dà segno di questa donazione di segno al punto di farsi interamente segno. Comunicazione elementare e senza rivelazione, infanzia balbettante del discorso, inserimento maldestro nella famosa lingua che parla, nel famoso die Sprache spricht, ingresso da mendicante nella dimora dall’essere.
Paul Celan, Dall'essere all'altro / Pintus, Giuseppe. - 1:(2014), pp. 1-88.
Paul Celan, Dall'essere all'altro
PINTUS, Giuseppe
2014-01-01
Abstract
Non vedo differenza, scrive Paul Celan a Hans Bender, tra una stretta di mano e un poema. Ecco il poema: linguaggio compiuto, ricondotto al livello di una interiezione, di un’espressione così poco articolata come una strizzata d’occhio, come un segno dato al prossimo! Segno di che? Di vita? Di benevolenza? Di complicità? O segno di nulla, o di complicità per nulla: dire senza detto. O segno che è il suo stesso significato: il soggetto dà segno di questa donazione di segno al punto di farsi interamente segno. Comunicazione elementare e senza rivelazione, infanzia balbettante del discorso, inserimento maldestro nella famosa lingua che parla, nel famoso die Sprache spricht, ingresso da mendicante nella dimora dall’essere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.